L'ha spiegato anche nel corso del comizio conclusivo della campagna elettorale per le Regionali in Liguria: «La strada è quella giusta. Riforme e lotta all'immigrazione clandestina». L'itinerario è segnato. E anche riguardo alle mosse da intraprendere per il prossimo futuro le idee della premier sono chiare. E un primo saggio di ciò che sarà si ricava dalle anteprime che stanno uscendo sul nuovo libro di Bruno Vespa (Hitler e Mussolini - L'idillio fatale che sconvolse il mondo, in uscita il prossimo 30 ottobre da Mondadori-Rai libri). Un libro che ancora una volta intreccia presente e passato, raccontato in presa diretta come fosse attualità. Nonostante nei primi due anni di governo il consenso di Giorgia Meloni sia cresciuto, nel Paese e all'estero, e abbia portato Raffaele Fitto ai vertici europei (successo di cui si rivelano i retroscena), il premier racconta a Vespa le difficoltà a gestire l'immigrazione per l'opposizione dei giudici alla soluzione albanese e i provvedimenti presi per superarle, e di come abbia dovuto richiamare alla responsabilità ministri e dirigenti del suo partito dopo il caso Sangiuliano.
A livello europeo, nel futuro di Fratelli d'Italia non c'è un ingresso nel grande contenitore del Partito popolare europeo. «Una nostra futura adesione al Ppe non ha alcun senso - racconta la Meloni a Vespa -. Sto bene nei Conservatori e trovo molto più utile fare in Europa quel che ho fatto in Italia». A muovere la tessitura di alleanze a livello europeo per la premier è sempre l'interesse nazionale e anche con i «nuovi patrioti» di Salvini e Orban le convergenze sono numerose proprio sulle questioni legate all'identità nazionale. «Con Matteo e con Viktor, così come con Santiago Abascal, il leader del partito spagnolo Vox, le affinità sono molte - dice a Vespa -. Guardando soprattutto all'interesse nazionale italiano trovo che con questi partiti ci sono, per esempio, convergenze sull'immigrazione e sul green deal, come sulla neutralità tecnologica per l'ambiente». «C'è comunque - aggiunge - un'area di consenso che su alcuni dossier può andare dai liberali ai patrioti». Meloni afferma insomma di voler «costruire con le diverse anime del centrodestra una maggioranza che abbia una visione compatibile e minimizzi il ruolo della sinistra, le cui idee e ricette sono alla base della gran parte dei problemi che ha l'Europa».
Sul fronte interno la Meloni ribadisce la ferma intenzione di portare avanti le riforme annunciate due anni fa in campagna elettorale e sulle nuove questioni aperte dal dibattito politico come lo ius scholae avverte: «Al di là del merito della questione cittadinanza, sulla quale posso condividere alcuni punti della proposta di Forza Italia e non ne condivido invece altri, penso che il problema principale che si trovano ad affrontare i ragazzi di seconda generazione sono le complicazioni burocratiche per
l'ottenimento della cittadinanza al compimento della maggiore età. Penso che potremmo parlare di questo piuttosto che modificare l'impianto della legge sulla cittadinanza. Dopodiché ne parleremo con gli alleati, come sempre».
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