Italicum, Renzi cerca l'unità ma fa soltanto nuovi danni

Il premier scrive agli iscritti Pd: "In ballo dignità del partito". Ma la minoranza insorge: "Così ci offende"

Italicum, Renzi cerca l'unità ma fa soltanto nuovi danni

La lettera di Matteo Renzi agli iscritti Pd nel giorno in cui inizia l'esame dell'Italicum da parte dell'Aula della Camera rischia di far più danni che altro all'interno di un partito già spaccato.

"Ne va della nostra dignità, del futuro del partito", ha scritto il premier cercando così di ricompattare il Partito democratico. Ma le sue parole non sono piaciute alla minoranza dem, che da giorni fa battaglia contro la riforma della legge elettorale presentata dal governo, al punto che Renzi è arrivato a minacciare la caduta del governo nel caso l'Italicum non dovesse essere approvato. "Il premier dice che se non si voterà l’Italicum non ci sarà più il Pd", contrattacca Pippo Civati sul suo blog, "In realtà, è vero il contrario: il Pd che non è più Pd si fonderà proprio sull’Italicum. Se ci sarà l’Italicum, il Pd istituzionalizzerà il partito della nazione che vediamo già all’opera dalla Liguria alla Puglia, dalla Campania al Parlamento: è la legge elettorale perfetta a questo scopo e così la legge di riforma costituzionale che l’accompagna".

A far sollevare le polemiche è stata prima la mossa di sostituire in commissione Affari costituzionali di dieci membri di minoranza che avrebbero ostacolato la riforma e poi l'ipotesi di porre la fiducia ventilata più volte dal governo. E ora è la lettera di Renzi a far infervorare gli animi: "Dignità è un concetto profondo ed è offensivo usarlo a fini di polemica interna", scrivono Sinistra Dem, "Nessuno può dire che chi esprime un’opinione diversa colpisce la dignità di una comunità come il Pd". Per la componente guidata da Gianni Cuperlo, però, non tutto è ancora perduto: "Una mediazione è ancora possibile", dicono, "In quella lettera il segretario sostiene che chiunque avanza una proposta di miglioramento dell’Italicum vuole azzerare le riforme e colpire il cambiamento. Ma questo è falso. Noi vogliamo le riforme e vogliamo quel cambiamento che proprio certe sordità in questo passaggio rischiano di mettere in crisi.

Abbiamo mostrato coi fatti che l’unità del Pd la pratichiamo. Ma oltre ai diritti esistono dei doveri di coerenza quando in gioco entrano principi che riguardano la qualità della democrazia. Per parte nostra vogliamo unire e cambiare nel verso giusto".

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