Per i licenziamenti economici non ci sarà il diritto al reintegro, che viene invece assicurato per i licenziamenti nulli e discriminatori. Sono le modifiche al Jobs Act previste dall'ementamento che il governo ha presentato in commissione Lavoro alla Camera dopo le proteste della minoranza Pd. Il governo ha ottenuto il via libera. Movimento 5 Stelle, Sel, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega hanno votato contro e subito dopo hanno abbandonato i lavori in segno di protesta.
Per i licenziamenti economici, quindi, si prevede solo "un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio", mentre il reintegro nel posto di lavoro sarà limitato ai licenziamenti nulli e discriminatori e "a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato". Inoltre per poter impugnare il licenziamento verranno previsti "tempi certi".
Il governo ha inoltre presentato un emendamento che permette al disegno di legge delega sul lavoro e sugli ammortizzatori sociali e ai successivi decreti legislativi di entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, superando così la vacatio legis dei 15 giorni.
"Sono ottimista, vedo che la 538em;">determinazione del governo e del presidente del Consiglio di andare avanti è ferrea", ha detto Pier Carlo Padoan intervistato nel corso di un convegno organizzato da Telecom a proposito della possibilità di partire da gennaio con le nuove regole per il mercato del lavoro.
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