Jobs Act, dopo le tensioni arriva il sì ai decreti attuativi

Braccio di ferro con Ncd in Consiglio dei ministri, poi arriva l'ok del governo ai decreti attuativi del Jobs Act. Via libera anche ad Aspi, decreto Ilva e Milleproroghe

Jobs Act, dopo le tensioni arriva il sì ai decreti attuativi

Nonostante le tensioni con Ncd che hanno rischiato di spaccare la maggioranza sul Jobs Act e hanno fatto slittare di oltre due ore il Consiglio dei ministri, il governo ha approvato i decreti attuativi del ddl sul lavoro.

È stato approvato quindi il decreto attuativo che disciplina il contratto a tutele crescenti, la modifica dell'articolo 18 e i nuovi indennizzi in caso di licenziamento illegittimo ("due mensilità per ogni anno di servizio, non inferiore a quattro mensilità e non superiore a 24"). Approvata anche "salvo intese" l'estensione dell'Aspi che concede le tutele dell'ammortizzatore sociale anche ai lavoratori fino ad oggi esclusi. Nel decreto non c'è però il cosiddetto "opting out", la possibilità cioè per il datore di lavoro di superare il reintegro in caso di licenziamento ingiustificato con un super-indennizzo. "Sarebbe stato un eccesso di delega", ha detto Renzi, sostenendo che il Jobs Act è una "rivoluzione copernicana".

Inoltre non è previsto il licenziamento per scarso rendimento: "Mettiamoci in testa che sarebbe stata una polemica solo di applicazione giurisprudenziale", spiegha il premier, "Il datore di lavoro può comunque intervenire per licenziamento economico". Poi ha aggiunto: "Ci sono momenti in cui un leader o presunto tale si assume la responsabilità delle scelte finali. A quelli di destra che volevano di più, chiedo: dove eravate in questi anni? A chi da sinistra voleva più tutele ricordo l'Aspi e le tutele crescenti. Si poteva fare di più? Può darsi, ma intanto abbiamo fatto dei passi avanti".

Il governo ha poi prorogato i contratti dei lavoratori precari delle Province. "Con #superamentoprovince nessuno perde il posto e si danno migliori servizi ai cittadini", scrive il ministro Marianna Madia su Twitter.

Via libera anche al "milleproroghe più light della storia degli ultimi anni", con una ventina di proroghe. Un provvedimento, assicurana Renzi, "molto breve, stretto come numero di norme, siamo stati molto rigorosi con noi stessi".

Il Cdm ha approvato anche il decreto su Taranto, che prevede il passaggio del gruppo Ilva all'amministrazione straordinaria.

Per la città di Taranto sono previsti fondi per le bonifiche, risorse per il Porto e per il Museo. "Prevedo un intervento massimo dello Stato di 36 mesi per risanare l'Ilva e rilanciare l'Ilva", ha detto il premier, "L'intervento dello Stato avrà successo se sarà a tempo".

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