Johnson al veleno: "Putin ha ordinato di uccidere l'ex 007"

Il ministro degli Esteri inglese: «Il gas portato dai russi». Mosca: «Parole imperdonabili»

Johnson al veleno: "Putin ha ordinato di uccidere l'ex 007"

«È enormemente probabile che il presidente Vlamidir Putin abbia ordinato l'avvelenamento di Sergei Skripal e sua figlia». La Gran Bretagna picchia duro, la Russia continua a negare. Non è uno che misura le parole Boris Johnson e ieri ha nuovamente puntato l'indice contro il Cremlino, accusando direttamente il presidente russo del tentato omicidio dell'ex agente Skripal, anche per dissipare i dubbi che dietro i toni durissimi di quest'ultima spy story si celi anche una sorta di ostilità verso l'intero Paese. «I nostri contrasti sono solamente con il Cremlino di Putin e con le sue decisioni ha precisato il ministro degli Esteri britannico nel corso di un incontro a Londra con il ministro degli Esteri polacco. «Pensiamo che sia altamente probabile che la decisione di utilizzare il gas nervino nelle strade del Regno Unito, nelle strade d'Europa, per la prima volta dai tempi della seconda guerra mondiale sia stata presa da Vladimir Putin».

«Le accuse dirette contro il presidente sono scioccanti e imperdonabili» ha replicato immediatamente la Russia che smentisce tutt'ora ogni coinvolgimento e chiede alla Gran Bretagna di consegnare le prove di quanto sta affermando. «Prima o poi gli Inglesi dovranno mostrare qualche prova a quei colleghi che hanno detto di stare dalla loro parte» ha detto il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov alludendo alla dichiarazione di solidarietà congiunta rilasciata il giorno prima da Stati Uniti, Germania e Francia. Una solidarietà che ieri è stata espressa anche dal Primo ministro Paolo Gentiloni che ha avuto un colloquio telefonico con Theresa May, nel quale ha condannato «il gravissimo atto di Salisbury» dicendosi nel contempo fiducioso sul fatto che «gli inquirenti sapranno trovare e punire I colpevoli». Gentiloni ha anche appoggiato «la piena legittimità della richiesta britannica ad avere risposte chiare ed esaurienti dalla Russia sul suo ruolo in questo gravissimo episodio».

E mentre la schermaglia tra le due parti prosegue serrata, sul fronte delle indagini l'intelligence britannica si dice convinta che l'agente nervino al quale sono stati esposti Skripal e sua figlia sia stato portato in Gran Bretagna proprio da quest'ultima. Secondo una fonte sentita dal quotidiano Daily Telegraph infatti, gli agenti segreti russi si sarebbero introdotti in casa della donna prima che lasciasse il Paese per andare a trovare il padre e la sostanza avrebbe potuto trovarsi su un indumento o in un regalo che Julia ha portato al padre, forse un profumo.

Conclusioni importanti sulla Russia da parte dei leader dell'Unione Europea potrebbero essere prese anche la prossima settimana al vertice europeo del 22 e 23 marzo. Fino ad allora la tensione non sembra destinata ad allentarsi dato che sempre ieri Scotland Yard ha deciso di avviare un'inchiesta ufficiale per omicidio sulla morte di Nickolai Gluskov, l'uomo d'affari trovato strangolato sempre a Londra, nella cittadina di Kingston dove viveva, il giorno dopo l'attacco a Skripal. Gluskov, duro oppositore di Putin, era il vice presidente della compagnia aerea di Stato Aeroflot. Nel 1999 era stato condannato a cinque anni di prigione per riciclaggio di denaro e frode.

La Gran Bretagna gli aveva offerto asilo politico nel 2010. Era molto amico di un altro oligarca e dissidente Boris Berezovsky, la cui morte è tutt'ora un mistero. Venne trovato impiccato nella propria abitazione nel 2013 e sul caso c'è ancora un'inchiesta aperta.

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