Dopo settimane di riflessioni il centrodestra punta tutto sull'uomo ritenuto in questo momento più forte per affrontare la sfida elettorale della Liguria, il sindaco di Genova Marco Bucci: «Cari liguri, ho deciso di candidarmi alla presidenza della Regione, convinto che questo sia un impegno necessario per poter proseguire un lavoro di crescita e sviluppo iniziato nel 2015 e quella visione di città che vede Genova protagonista dal 2017», si legge nell'annuncio che ieri il primo cittadino ha affidato ai social.
Il terremoto giudiziario che ha costretto Giovanni Toti alle dimissioni dopo nove anni di mandato alla guida della Regione ha riaperto i giochi. Serviva un nome competitivo da schierare contro il campo largo che dal Pd al M5s ha deciso di convergere sul dem Andrea Orlando. Bucci è quel candidato «civico» che il centrodestra aveva in mente per affrontare l'ex ministro. E ha prevalso anche sull'opzione molto quotata di Ilaria Cavo, che ieri ha ringraziato «gli esponenti politici che hanno creduto in me, portando il mio nome a un tavolo nazionale tra le prime scelte». L'altro nome forte era quello del viceministro leghista Edoardo Rixi, che però si era sfilato subito, e ora rivendica che Bucci è «la migliore scelta possibile per aggregare oltre il centrodestra». Che da subito lo aveva voluto per il suo profilo di uomo del fare, del manager prestato al civismo, già simbolo della ricostruzione del Morandi. «È troppo alto il rischio che in futuro la Liguria possa essere amministrata dai signori del "no" a tutto - ha detto ieri Bucci nel messaggio che è anche un primo manifesto elettorale - Non ci possiamo permettere di fermare le tante opere e i progetti messi in piedi in questi anni. Vogliamo una Liguria che guardi avanti senza veti né ostacoli». Si sa che il sindaco non è un carattere facile da convincere, ma è stato fortemente voluto dalla stessa premier Meloni: «Una persona seria e competente che sono sicura potrà dare il meglio per la regione e i suoi cittadini». Il leader della Lega Matteo Salvini conferma che «stavamo lavorando a questa scelta da tempo, sono veramente contento perché Marco è una risorsa». Per Antonio Tajani Bucci è «il sindaco del Sì, della crescita economica e infrastrutturale».
Lui, sindaco di Genova da sette anni, alla fine ha accettato nonostante la consapevolezza di avere di fronte una campagna difficile e avvelenata dagli strascichi dell'inchiesta giudiziaria, alla quale è sempre rimasto estraneo, mai indagato. I pm però hanno colpito al cuore la coalizione che lo ha sostenuto, e l'opposizione cavalca: «Bucci è una scelta che appartiene alla destra che ha governato in questi nove anni in regione e sette anni in Comune - attacca il segretario Pd Simone D'Angelo - Un atto irrispettoso nei confronti dei genovesi».
Carlo Calenda raffredda i toni: «É una persona seria e perbene, questo deve spingere ancora di più il centrosinistra a fare una campagna sulla base di contenuti puntuali, non su accuse giustizialiste».Bucci invece farà la sua campagna elettorale per la Liguria nel ruolo di sindaco. Si dimetterà solo se dovesse vincere. E a quel punto si aprirebbe un'altra partita, quella su Genova.
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