Kabul, bomba in moschea. I sospetti cadono su Isis-K

Una forte esplosione all'ingresso della moschea Eid Gah a Kabul, seguita da due o tre minuti di conflitto a fuoco

Kabul, bomba in moschea. I sospetti cadono su Isis-K

Una forte esplosione all'ingresso della moschea Eid Gah a Kabul, seguita da due o tre minuti di conflitto a fuoco. Nell'edificio religioso si stavano svolgendo i funerali della madre del portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid. È il primo grande attacco terroristico nella capitale afghana da quando le forze statunitensi si sono ritirate ad agosto. Secondo fonti dei talebani, citate dall'agenzia Sputnik, ci sarebbero 12 vittime, mentre per la tv afghana Ariana i morti sarebbero meno di una decina, i feriti invece 32. Mujahid - che ha dato la notizia - e altri membri della leadership talebana all'interno della moschea non sono stati feriti. Le vittime erano civili fuori dal cancello. Emergency, che gestisce un ospedale a Kabul, nel quartiere di Shahr-e-Naw, ha confermato su Twitter che ha in cura quattro persone ferite nell'esplosione.

Nonostante non vi sia stata alcuna rivendicazione immediata, lo Stato islamico della provincia del Khorasan, conosciuto anche come Isis-K, è l'unico gruppo jihadista di una certa rilevanza che opera in Afghanistan da quando i talebani hanno preso il potere il 15 agosto. L'Isis-K ha effettuato una serie di attacchi contro i talebani a Jalalabad nelle ultime settimane e ad agosto ha ucciso 13 militari statunitensi e circa 200 afgani all'ingresso dell'aeroporto di Kabul.

Questo attacco è importante perché ha sottolineato le serie sfide alla sicurezza che i talebani dovranno affrontare. L'attuale leadership afghana infatti ha meno risorse dell'ex amministrazione appoggiata dagli Stati Uniti per monitorare le minacce terroristiche e nessun aiuto da parte dell'intelligence statunitense. I talebani sono così ancora più vulnerabili alle aggressioni dell'Isis. Il gruppo militante è stato responsabile anche di alcuni degli attacchi più mortali contro i civili afgani a Kabul negli ultimi anni, in particolare contro la minoranza sciita hazara. Nel frattempo la spirale di vendetta non si ferma.

Tre cadaveri sono stati esposti dai talebani nella provincia del Nangarhar, nell'Afghanistan orientale. Un loro portavoce ha affermato che non è chiaro chi ci sia dietro gli omicidi, mentre fonti locali hanno sostenuto che si tratti di tre sospetti affiliati ad Isis-K, giustiziati dai talebani.

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