Khashoggi, Usa contro i sauditi per l'omicidio di bin Salman

Un rapporto dell'intelligence conferma le accuse al principe "Era stato informato". Biden cambia interlocutore a Riad

Khashoggi, Usa contro i sauditi per l'omicidio di bin Salman

New York. Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman «approvò» l'uccisione del giornalista dissidente del Washington Post Jamal Khashoggi. È questa la conclusione del rapporto degli 007 americani anticipata da alcuni media Usa prima della diffusione del dossier da parte dell'amministrazione di Joe Biden. «Il documento non classificato prodotto dalla direzione della National Intelligence implica che bin Salman sia coinvolto nell'omicidio e nello smembramento di Khashoggi nel consolato saudita a Istanbul nel 2018» ha scritto il sito Axios citando una fonte informata.

Il 35enne principe, che proprio ieri è stato operato di appendicite, ha sempre negato ogni coinvolgimento nell'omicidio del giornalista del Washington Post, accettando la responsabilità come leader de facto del Paese, ma sempre senza alcuna grave conseguenza. Ora però bin Salman rischia di non essere più un interlocutore della Casa Bianca, tanto che Pennsylvania Avenue ha confermato come sia l'85enne re Salman «la controparte del presidente». «Ho letto il rapporto su Khashoggi» ha confermato il presidente americano Joe Biden prima di chiamare il re informandolo preventivamente dell'imbarazzante rapporto degli 007 Usa sulla vicenda Khashoggi.

Si tratta della prima conversazione tra i due, e sebbene sul tavolo ci siano diverse questioni è evidente che centrali saranno i risultati del fascicolo sul coinvolgimento di uno dei figli del sovrano. A impegnarsi per la diffusione del rapporto era stata la stessa neo direttrice della National Intelligence, Avril Haines, nella sua audizione di conferma al Senato. Sebbene la valutazione dell'intelligence americana (basata in gran parte sul lavoro della Cia) non sia nuova, visto che già in passato aveva raggiunto una convinzione di «livello medio alto» sull'implicazione di bin Salman ritenendolo il mandante, non era stato diffuso alcun documento ufficiale. La declassificazione del rapporto apre quindi un nuovo capitolo nelle relazioni tra Washington e Riad: la nuova amministrazione Usa sta cercando di ricalibrare i rapporti dopo che con Donald Trump i sauditi erano diventati interlocutori privilegiati nella regione.

Durante la campagna elettorale Biden aveva accusato apertamente bin Salman di aver ucciso Khashoggi, promettendo in caso di vittoria che non avrebbe venduto armi ai sauditi e che li avrebbe resi «i paria che sono». Una volta arrivato alla Casa Bianca ha aperto nuovamente all'accordo sul nucleare iraniano e posto fine al sostegno a Riad nella guerra in Yemen, ma non si è ancora mosso per interrompere gli aiuti militari a quello che è comunque un importante alleato e partner contro il terrorismo in Medio Oriente.

Il governo saudita, da parte sua, recentemente ha inviato segnali di essere pronto a cooperare nel conflitto in Yemen e ad apportare miglioramenti alla situazione dei diritti umani, nel tentativo di evitare una crisi con la nuova amministrazione Usa. Ora bisognerà vedere quali conseguenze avrà la conclusione degli 007 Usa, anche se il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan la scorsa settimana ha detto alla Cnn che Washington intende accompagnare la diffusione del rapporto con «un'ulteriore risposta» contro gli individui ritenuti responsabili dell'omicidio.

La brutale uccisione di Khashoggi, i cui resti non sono mai stati trovati, è stata condannata ampiamente dai membri del Congresso Usa e dalla relatrice speciale

delle Nazioni Unite Agnes Callamard, la quale ha accusato l'Arabia Saudita di aver compiuto «un'esecuzione deliberata, premeditata e sommaria di cui Riad è responsabile ai sensi del diritto internazionale dei diritti umani».

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