La visita del presidente francese Emmanuel Macron in Cina potrebbe avere sviluppi a breve. Secondo quanto riporta Bloomberg, Macron avrebbe incaricato il suo consigliere per la politica estera Emmanuel Bonne di collaborare con il diplomatico cinese Wang Yi per stabilire un piano che potrebbe portare a un negoziato tra Mosca e Kiev. Un'indiscrezione che, se confermata, potrebbe fare la differenza. Il piano del presidente francese, nelle scorse settimane a Pechino insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, prevederebbe colloqui tra Russia e Ucraina già a partire quest'estate. «Difficile verificare l'autenticità della notizia», fa sapere il ministero degli Esteri cinese, ma forse qualcosa inizia a muoversi.
Ancora non è certo nemmeno se Macron abbia agito in nome e per conto degli alleati o se si tratti di una iniziativa personale, una fuga in avanti magari per conquistare prestigio internazionale a fronte delle proteste interne seguite alla riforma delle pensioni. Anche considerato che in molti tra i partner europei non ritengono la Cina un interlocutore credibile per arrivare a un negoziato, vista l'ambiguità del Dragone nei rapporti con l'Occidente e lo stretto legame con la Russia. Che, al momento, prende le distanze: «Non sappiamo nulla», dice il portavoce del Cremlino Peskov anche se si lascia scappare che «in effetti ci sono state alcune segnalazioni a riguardo». Si vedrà. Mentre un'altra indiscrezione agita l'Occidente. Secondo quanto riportato dal New York Times infatti, la stessa tecnologia che Stati Uniti ed Europa utilizzano per rifornire di armi Kiev, viene usata anche dalla Russia per contrattaccare. Mosca starebbe quindi importando tecnologia occidentale per scopi militari aggirando le sanzioni. Nello specifico, alcuni modelli di chip e di componenti elettronici ritenuti fondamentali per lo sviluppo di armi, compresi i missili da crociera, sarebbe stata venduta alla Russia attraverso l'Armenia, il Kazakistan ed altri Paesi per così dire non particolarmente ostili alla Russia. Il tema armi sarà al centro del dibattito alla riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina alla base aerea di Ramstein, in Germania, in programma il 21 aprile. L'incontro coordinato dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin e dal Presidente dello Stato Maggiore Mark Milley, vedrà anche la partecipazione del segretario generale della Nato Stoltenberg.
Un'emergenza che sembra, almeno per il momento, superata è quella riguardante l'export del gran dall'Ucraino. La Polonia ha raggiunto a riguardo un accordo con Kiev, come annunciato dal ministro dell'Agricoltura polacco Robert Telus. L'accordo consente il transito del grano e di altri prodotti agricoli ucraini nel Paese che era stato bloccato nei giorni scorsi anche a seguito delle proteste degli agricoltori polacchi.
«Siamo riusciti a istituire dei meccanismi che garantiranno che in Polonia non rimarrà nemmeno una tonnellata di grano e le merci transiteranno attraverso la Polonia», ha spiegato il ministro. L'intesa sarà operativa da sabato e consentirà quindi sia all'Ucraina che alla Polonia di non subire perdite. Un compromesso. Come quello che sarebbe necessario, forse, per arrivare a un dialogo.
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