Il colonnello Jury Andryenko guida la 35esima Brigata di fanteria della Marina ucraina. Ieri ha pubblicato su Facebook un video che mostra le fasi salienti della liberazione della località di Urozhaine, nella regione di Donetsk, un centinaio di km a nord del Mar d'Azov e delle città portuali di Mariupol e Berdaynsk. Si tratta di un successo significativo, perché per la prima volta dall'inizio del conflitto Kiev è riuscita a sfondare a est, in quel Donbass che è stato il nervo scoperto della controffensiva. «Abbiamo fatto solo il nostro lavoro - commenta Andryenko - è un passo importante, ma siamo come formiche che ogni giorno provano ad aggiungere qualcosa». L'alto ufficiale è convinto che ci vorranno tempo e pazienza per vincere la guerra, sposando di fatto le affermazioni della vice premier Iryna Vereshchuk, che vede il percorso lungo e difficile: «Non finirà entro la fine della prossima primavera. Bisogna essere onesti». Sulla stessa frequenza anche il comandante delle forze di terra Syrskyi, che ha riconosciuto che ci sono «difficoltà» a Est e in particolar modo attorno alla città di Kupiansk, nella regione nord-orientale di Kharkiv, a fronte dell'escalation di attacchi russi. Nelle zone più critiche si è recato ieri Zelensky, che ha visitato aree non distanti da Bakhmut e le truppe del gruppo tattico-operativo «Soledar».
Nel conflitto la posizione della Nato rimane invariata: «l'Ucraina deciderà quando e a quali condizioni sarà raggiunta la pace». I vertici dell'Alleanza Atlantica si sono affrettati a correggere il tiro dopo che Stian Jenssen, capo dello staff del segretario generale, aveva detto martedì che Kiev avrebbe potuto cedere alcuni suoi territori alla Russia per aderire alla Nato. Jenssen ha spiegato di essere stato frainteso.
Intanto il Servizio di sicurezza civile ucraino (Sbu) ha confermato per la prima volta la responsabilità degli attacchi dello scorso ottobre e di luglio al ponte di Crimea. La Cnn ha ottenuto in esclusiva dalla Sbu i video dell'attentato di luglio in cui si vede un primo drone, imbottito con 850 chili di esplosivo, avvicinarsi al pilone colpito e un secondo drone che si dirige verso il lato ferroviario del ponte. Nel 539esimo giorno di battaglia la difesa aerea russa ha distrutto tre droni ucraini sulla regione di Kaluga. Una persona è stata uccisa da bombardamenti che hanno preso di mira la regione di confine russa di Belgorod. Le forze di Kiev hanno abbattuto nella notte 13 droni kamikaze degli invasori, mettendo fuori combattimento 5 grandi navi d'assalto anfibio russe. Pioggia di missili nel Kherson, dove in mattinata sono rimaste ferite 11 persone nel blitz su un istituto scolastico e un ospedale, e nel pomeriggio è morto un uomo nel distretto di Beryslav. Nella stessa area Mosca sostiene di aver neutralizzato 35 soldati nemici. A Sinelnikovsky (Dnipro) un 18enne è stato ucciso e quattro persone sono rimaste ferite (tra le quali una bimba di 2 anni) a seguito di un attacco russo. Gli Stati Uniti hanno approvato il trasferimento del primo lotto di carri armati Abrams in Ucraina. Arriveranno a Kiev a settembre. Le autorità statunitensi non hanno invece ancora preso una decisione sulla possibilità di fornire sistemi missilistici Atacms. L'ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Korniychuk ha rivelato di non escludere che i russi possano lanciare un attacco missilistico su una folla di persone a Uman, città dell'Ucraina centrale a forte presenza ebraica, durante la celebrazione del capodanno civile (Rosh Hashanah), per poi incolpare Kiev.
La Wagner di Prigozhin è stata registrata legalmente a Minsk, dove la sua attività viene classificata come «servizi educativi». Di risposta il governo lituano ha annunciato la decisione di chiudere, a partire da domani, due dei sei valichi di frontiera con la Bielorussia.
Il generale russo Surovikin, ritenuto alleato di Prigozhin nella fallita marcia su Mosca, si troverebbe agli arresti domiciliari. Altri due generali, Lopyrov e Zhidko, sono morti ieri nella capitale in circostanze da chiarire.
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