Kiev, la mattanza dei soldati di Kim

Almeno 1.100 i morti e i feriti. A loro documenti falsi per farli figurare come siberiani

Kiev, la mattanza dei soldati di Kim
00:00 00:00

I documenti di Artyom Ayusheev recitano che è nato il 4 aprile del 1996 a Ulan Ude, nel sud della Siberia, a due passi dal confine con la Mongolia. La sua carta d'identità è palesemente falsa: non ha timbri e persino lo stemma della Federazione russa ha delle imperfezioni. Artyom, morto venerdì scorso in battaglia a Polyanskoe, nel Kursk, in realtà non esiste. È un soldato nordcoreano, uno dei tanti a cui la Russia ha fornito una falsa identità per non svelare, una volta deceduti o catturati, quanti militari il regime di Pyongyang sta fornendo a Vladimir Putin in quest'ultimo atto dell'operazione speciale.

I tratti somatici dei siberiani del sud si distinguono per la grande dimensione del viso, l'appiattimento del dorso del naso e l'apertura degli occhi ridotta a una fessura. Potrebbero davvero sembrare coreani, ma il piano perpetrato dal Cremlino è stato scoperto dai servizi d'intelligence ucraini e confermato ieri nel dettaglio da Cho Tae-yong, direttore degli 007 di Seul. «I russi non li sfigurano più in volto, forniscono generalità false», racconta. Sarebbero almeno 1.100 (ma per Volodymyr Zelensky più di 3mila) i nordcoreani uccisi o feriti in battaglia, molti di loro erano in possesso di documenti falsi, come quello a nome Artyom.

Cho Tae-yong ritiene che la Corea del Nord si stia preparando a schierare ulteriori truppe in Russia, nonché a inviare più attrezzature militari, come lanciarazzi, artiglieria semovente e i micidiali Lancet-3, droni kamikaze di ultima generazione. Secondo Seul, in cambio dell'invio dei suoi uomini, Pyongyang riceverà sistemi anti-aerei, invocati da tempo da Kim Jong-un, e soprattutto tonnellate di derrate alimentari. Il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, ha detto di ritenere probabile che i soldati nordcoreani prenderanno parte alla parata in Piazza Rossa a Mosca il prossimo 9 maggio.

Sul fronte diplomatico il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che al momento non ci sono piani per un incontro di persona tra Putin e il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, ma diversi Paesi si sono proposti per ospitare l'evento (Turchia in testa). Proprio il tycoon domenica aveva annunciato di voler vedere lo zar di Mosca il prima possibile. Peskov ha inoltre riferito che nel corso del bilaterale tra Putin e il premier slovacco Robert Fico «è stata sottolineata la necessità di riprendere i legami tra i due Paesi, soprattutto nei settori commerciale ed economico». La visita di Fico ha mandato su tutte le furie Zelensky, che su Telegram accusa Fico di «aiutare Putin a guadagnare denaro per finanziare la guerra e indebolire l'Europa». Una tirata d'orecchie al presidente ucraino è arrivata tuttavia dal segretario generale della Nato Mark Rutte: «Gli ho detto che dovrebbe smettere di criticare il cancelliere tedesco Scholz perché penso sia ingiusto». L'Ucraina non ha mai digerito le restrizioni imposte da Berlino sull'invio dei missili Taurus, ma la Germania proprio ieri ha consegnato (assieme alla Danimarca) a Kiev un nuovo pacchetto di aiuti militari che comprende tra l'altro Patriot, munizioni e carri armati Leopard. Nei prossimi giorni arriverà anche il decimo pacchetto dall'Italia (approvato ieri il decreto legge): il contenuto è top secret, ma si parla di sistemi di difesa aerea. Inoltre, il premier britannico Keir Starmer ha sentito Zelensky al telefono per perfezionare l'offerta di addestramento delle forze armate ucraine.

Sul campo i russi sono in vantaggio un po' ovunque. Ieri Mosca ha fatto sapere che i soldati di Kiev hanno bombardato Energodar, mettendo in pericolo la vicina centrale nucleare.

Le truppe di Mosca hanno conquistato un altro villaggio (Storozheve) nel Donetsk e stanno infliggendo pesanti perdite al nemico nella regione di Kharkiv. La Romania è disposta a sostenere l'accordo di pace che presenterà Trump.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica