«Storm corp», l'unità d'elite nordcoreana conosciuta con il nome Tempesta, è pronta ad entrare in azione nella regione russa di Kursk occupata dai soldati ucraini. Il corpo di spedizione è di 12mila uomini composto non solo da corpi speciali, ma anche da giovani reclute ventenni. Da 3.000 ad 8.000 soldati sarebbero già stati dispiegati sulla linea del fronte e potrebbero iniziare a combattere nei prossimi giorni, a ridosso delle elezioni per la Casa Bianca. «Lo scenario in Ucraina peggiora con l'invio di truppe da parte della Corea», ha dichiarato ieri il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Il Pentagono ha confermato l'arrivo dei nord coreani, che verrebbero pagati 2mila dollari al mese ognuno per un totale di 20milioni di dollari calcolati su 10mila uomini. «Le unità nordcoreane assalteranno le posizioni più fortificate» degli ucraini «e le truppe regolari russe consolideranno l'avanzata e le linee di trincea conquistate», sostiene Viktor Kevliuk, colonnello in congedo del Center for Defense Strategies di Kiev. Carne di cannone, se così fosse, per evitare al Cremlino un'ulteriore mobilitazione in patria.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha rivelato che «la Russia ha addestrato le truppe nordcoreane all'utilizzo dell'artiglieria, all'impiego dei droni, alle operazioni di base di fanteria compreso lo sgombero delle trincee indicando la piena intenzione di lanciare queste forze in operazioni di prima linea». Per il segretario Usa alla Difesa, Llyod Austin, è «una grave esclation». I primi 3mila soldati nordcoreani erano arrivati via mare dal porto di Wonsan alla grande base navale di Vladivostok per poi venire smistati in cinque campi di addestramento della Russia asiatica. Parte del contingente è composto dall'11º Corpo d'armata, lo Storm corp, che conta dieci brigate comprese unità di fanteria leggera, aviazione e un reggimento di commando. I primi video trapelati dalla Russia mostravano, però, reclute molto giovani e malnutrite, che non facevano certo parte dei corpi speciali. Secondo l'intelligence ucraina il comandante del corpo di spedizione è Kim Yong Bok, che in patria guida il corpo di elite. Assieme a lui opereranno in Russia i generali Ri Chang Ho, vice capo di stato maggiore nord coreano e Sin Kum Cheol. Però l'esercito nordcoreano non combatte dagli anni cinquanta ed è incerta la tenuta del contingente nel conflitto ad alta intensità fra Russia e Ucraina. L'intelligence di Kiev ha già preparato un libretto con frasi chiave in nordcoreano per invitare alla resa i soldati di Pyongyang, che non sono mai usciti dal loro paese stalinista.
L'invio del contingente fa parte del rinnovato patto di mutua difesa firmato da Vladimir Putin e Kim Jong Un durante la visita del nuovo Zar a Pyongyang in giugno. In cambio Mosca continuerà a fornire tecnologia avanzata per l'arsenale nordcoreano. Giovedì scorso è stato lanciato l'ennesimo missile balistico, definito dal dittatore di Pyongyang «il più forte al mondo», ma considerato troppo grosso per diventare una minaccia operativa, con Kim che aggiunge: «La Corea si trova in una posizione di egemonia irreversibile nello sviluppo di armi nucleari». Ieri, da Mosca, Choe Son Hui, la donna di ferro che guida il ministero degli Esteri nordcoreano, ha ribadito «che saremo sempre saldamente al fianco dei nostri compagni russi fino al giorno della vittoria». L'invio di truppe fresche di Pyongyang nel Kursk, dove gli ucraini hanno già perso metà dei territori occupati con il blitz di agosto, favorirà l'aumento della pressione militare sul fronte del Donbass.
In ottobre i russi hanno occupato più territorio, in un solo mese, dall'invasione del 2022. Le truppe di Mosca sono alle porte di Pokrovsk, un hub strategico nella regione di Donetsk. Se cadesse potrebbero dilagare conquistando quello che resta del Donbass in mano ucraina.
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