Il Garante delle Comunicazioni invita i gruppi che operano nel settore televisivo (Rai, La7, Sky e Mediaset) a mettere sul campo un maggiore pluralismo. In un’intervista a Repubblica, Mario Morcellini spiega così la sua posizione e le critiche mosse ai canali televisivi: “La novità più radicale che osserviamo, tra giugno e novembre del 2018, sta nel doping di notizie che riguardano il governo e i due vicepremier. Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda il modo in cui i due vicepremier impongono il loro modello comunicativo. Troppo spesso, i loro interventi sui media sono senza un reale contraddittorio”.
Poi Morcellini spiega quali sono i rilievi avanzati dall’Agcom: “Noi non censuriamo il talento comunicativo. Poniamo un'altra questione. In questa fase, il governo non trasferisce informazioni istituzionali sui risultati che raggiunge o persegue, come leggi o provvedimenti noti al grande pubblico. Interviene, invece, sul processo di formazione di decisioni contendibili, su cui sarebbe legittimo attendersi un libero confronto di voci e non il monopolio dell'esecutivo". Infine parla del contraddittorio che spesso è assente per le componenti del governo: “Al cospetto di un vicepremier, il contraddittorio non può essere assicurato solo dal giornalista, dall'intervistatore.
La testata - prima ancora che il contraddittorio - deve costruire la cornice. Solo in questo modo il telegiornale ma soprattutto i programmi di approfondimento informativo si qualificano come super partes rispetto ai temi che trattano”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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