
La pace in Ucraina deve «essere giusta» (senza umiliare Kiev) e «non» si può ripetere «l'errore» del ritiro delle truppe in Afghanistan: Giorgia Meloni mantiene dritta la linea del governo italiano, parlando al popolo di Donald Trump del conflitto tra Russia e Ucraina. La posizione italiana non si sposta di una virgola. Sfondo blu e bandiera italiana alle spalle: con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, il presidente del Consiglio appare sullo schermo della convention dei Conservatori americani, al Cpac di Washington, pochi minuti prima delle 20 (ora italiana). E subito riscalda la platea, strappando l'applauso: «Non potevo mancare a questa edizione». Il discorso di Meloni è un manifesto politico, praticamente sovrapponibile a quello dei Conservatori americani. Ma sono due i passaggi chiave dell'intervento, che dura 15 minuti. Meloni chiede (riferendosi al conflitto in Ucraina) di non ripetere l'errore del ritiro delle truppe in Afghanistan: «La pace in Ucraina può essere costruita solo con il contributo di tutti ma so che con Trump non vedremo mai di nuovo il disastro visto in Afghanistan quattro anni fa». Mettendo agli atti la posizione del governo che non cambia e resta al fianco di Kiev: «Un popolo orgoglioso che lotta per la propria libertà contro la brutale aggressione. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme, Europa e Stati Uniti per una pace giusta e duratura», dice la premier. È un distinguo rispetto alle parole di Trump che aveva accusato Zelensky di aver voluto la guerra. C'è il precedente del Cpac del 2022, quando Meloni attaccò duramente dal palco della convention dei Conservatori l'amministrazione Biden per la ritirata in Afghanistan.
Il secondo momento chiave dell'intervento riguarda le relazioni tra Usa e Stati Uniti. «I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi europei io lo conosco, è forte e efficace, scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana, persa, io vi dico che non è così», ribadisce Meloni. E infine, coglie la richiesta dell'amministrazione Trump sull'aumento delle spese militari da parte dell'Europa: «In Europa c'è una crescente consapevolezza che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo». Sul tema Dazi, la leader Fdi avverte: «Non abbiamo bisogno di dire quanto siano interconnesse le nostre economie e come i risultati imprevedibili di uno scontro commerciale farebbero il gioco di altre grandi potenze». Il resto dell'intervento è un messaggio politico che rafforza il legame tra Fratelli d'Italia e i Conservatori. «I conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea, ed ecco perché la sinistra è nervosa, e con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria, non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché i conservatori ora stanno collaborando a livello globale», attacca Meloni. Rivendica poi i primi successi del suo governo: «La propaganda diceva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, avrebbe scoraggiato gli investitori, avrebbe soppresso le libertà, ma erano fake. L'Italia sta meglio, occupazione a livelli record, l'economia cresce, il flusso degli immigrati si è ridotto del 60%. Stiamo facendo aumentare le libertà in tutti quanti gli aspetti della vita del paese».
Meloni batte forte il piede sul tema della libertà, sposando il discorso del vicepresidente Usa Vance alla conferenza di Monaco: «Chi si è arrabbiato per le parole a Monaco del vicepresidente Vance avesse mostrato lo stesso orgoglio quando l'Ue ha perso autonomia strategica legandosi a regimi autocratici o con l'immigrazione massiccia adesso vivremmo in una Europa più forte».
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