"Poca modernità, tanta originalità. Così seleziono le tracce d'esame"

La coordinatrice è l'unica, insieme al ministro Valditara, a conoscere i temi degli scritti: "Ma a me non scuce niente nessuno"

"Poca modernità, tanta originalità. Così seleziono le tracce d'esame"
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C'è solo una persona (oltre al ministro) che, stamattina, non sarà sorpresa all'apertura delle «buste». È l'unica che non solo conosce già le 7 tracce di oggi e le 100 seconde prove di domani. Ma le ha scelte, selezionate e sottoposte al ministro Valditara. A lui spetta l'ultima parola. Ma lei, Flaminia Giorda, 60 anni, romana, insegnante per 30 anni di Storia dell'arte conserva il segreto. Tecnicamente è la coordinatrice della segreteria tecnica degli Esami di Stato. Praticamente da un mese e mezzo conosce temi, versioni e problemi della Maturità.

Sarà presa d'assalto da parenti e amici per spillarle qualche informazione...

(ride) «A me non spilla niente nessuno. Rigore assoluto. Bocche cucite. Sono un po' come un prete, ho il segreto professionale».

Da quanto tempo?

«Sono qui dal 2020 ma questa è la prima maturità completa con gli scritti nazionali».

Oggi c'è stato italiano. Come avviene la selezione?

«C'è un gruppo che predispone un centinaio di proposte. Poi io e la coordinatrice facciamo una prima selezione per presentare al ministro una rosa di qualche decina di proposte. E lui sceglie le tracce che non sono solo quelle di oggi».

E quali?

«Oltre all'ordinaria, ci sono le due sessioni di recupero, quella suppletiva e straordinaria per chi è assente giustificato e le sessioni per gli italiani all'estero».

Quali sono i criteri di scelta?

«Non inseguiamo la modernità. È ovvio che argomenti molto dibattuti talora sono selezionati. Ad esempio lo scorso anno era molto attesa la traccia sulla pandemia. Non abbiamo disatteso questa aspettativa ma abbiamo dato un taglio originale. Cioè la pandemia ci ha fatto scoprire la nostra comune fragilità e il nostro comune destino. Il tema così chiama a riflettere in modo più personale e c'è la speranza che i candidati riescano a esprimersi in modo più interessante».

Mai riutilizzati vecchi temi?

«Mai. C'è parecchia scelta...».

Quest'anno? Temi facili?

«Un mio professore diceva i temi facili sono quelli che sai. È un po' la banalità alla Catalano ma è anche un po' vera. Le prove dell'esame non devono essere né apposta facili né apposta difficili. Possono essere più o meno attese. Ma non si può mai partire dalle attese. Noi cerchiamo il giusto equilibrio nella formulazione per consentire a tutti di esprimere il livello a cui si trovano».

Dove vengono custodite?

«Sono informatizzate. Il plico telematico viene mandato per tempo alle scuole. Al mattino diamo la «chiave» per decriptare, una password di 25 caratteri, complessissima a prova di hacker».

Domani la seconda prova. Il suo consiglio?

«Prendersi il tempo giusto per leggere le consegne con attenzione

perché spesso l'errore viene da non avere compreso quello che è stato richiesto. E alla fine darsi 5 minuti di tempo. Chiudere gli occhi, pensare a altro, distrarsi. Quindi rileggere per l'ultima volta prima di consegnare».

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