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A Lampedusa riparte l'assalto degli sbarchi. In tre giorni 2.800 arrivi, hotspot al collasso

È grande fuga dalla Tunisia; a terra anche i passeggeri della Ocean Viking

A Lampedusa riparte l'assalto degli sbarchi.  In tre giorni 2.800 arrivi, hotspot al collasso

Quasi 2mila migranti sbarcati in 24 ore a Lampedusa. È record di arrivi e, malgrado il piano di trasferimenti della prefettura di Agrigento per alleggerire l'hotspot, la struttura è al collasso. Ieri, per la precisione, sono approdati in 969, di cui circa la metà da mezzanotte all'alba a bordo di 8 barchini.

I migranti sono andati ad aggiungersi ai 925 arrivati venerdì su 20 imbarcazioni, accolti nel centro di contrada Imbriacola. Qui si sono superati i 2.800 ospiti a fronte di 350 posti. Con un ritmo così elevato da fare concorrenza all'estate, viene vanificato lo sforzo dei trasferimenti. Basti pensare che mentre 600 migranti partivano dall'isola su nave San Giusto, alla volta di Taranto, ne approdavano 199. Ieri altri trasferimenti di 440 persone e poi 600. Ma è come svuotare il mare con un secchiello, perché i migranti continuano ad arrivare. E si assiste all'intercettazione in mare di barconi stracarichi di gente, non più barchini con poche decine di migranti. Potrebbe essere un ritorno al passato, con la partenza di natanti più grandi in grado di affrontare una traversata più lunga a meno di non avere la fortuna di incappare in una nave Ong che, rispetto al passato, col decreto Piantedosi è limitata nel suo ciondolare dinanzi alle coste in attesa di trasbordare migranti fino alla saturazione. Quanto alle partenze, sembra esserci il libera tutti. I migranti intercettati la scorsa notte sono partiti da Sfax, in Tunisia, e da Zuwara e El-Agelat in Libia. Oltre a pakistani, egiziani, bengalesi e sudanesi, sono sbarcati congolesi, migranti originari della Guinea, della Costa d'Avorio, di Camerun, Burkina Faso e Sierra Leone. Non sono mancati neanche gli sbarchi autonomi, i più pericolosi perché chi approda tenta di disperdersi sul territorio col risultato di eludere i controlli identificativi e sanitari. Sono 17 i tunisini e i siriani intercettati dalla Guardia di finanza già su terraferma. Sono stati bloccati lungo la strada di Ponente.

Il fatto che non sia stata rinvenuta l'imbarcazione e che tutti avessero i vestiti bagnati fa ipotizzare che ci sia stata una nave madre che li ha sbarcati in procinto della terraferma, pronta, con molta probabilità, a ripetere il colpaccio. Altro gruppo di 38 migranti è giunto a Cala Galera, dove è stato rintracciato dalle forze dell'ordine. I migranti hanno viaggiato su un barcone di ferro di 7 metri che si è incagliato tra gli scogli. Ieri sono sbarcati anche gli 84 migranti che si trovavano a bordo della Ocean Viking di Sos Mediterranèe. Tra loro c'erano 58 minori. È il secondo sbarco della storia in città, che segue quello del 31 dicembre. Il Terminal Crociere di Porto Corsini, dove è approdata la nave, sarà disponibile solo fino ad aprile, perché inizierà la stagione delle crociere e, dopo l'estate, prenderanno il via i lavori che interesseranno l'hub portuale. In caso di approdi, si dovrà optare per la banchina di Fabbrica Vecchia. Altro sbarco da Ong ieri a Civitavecchia con 31 migranti. Sono stati recuperati dalla Aita Mari, di Salvamento Maritimo Humanitario. Tra i passeggeri una donna è risultata positiva al Covid 19, per cui starà in isolamento.

Oggi si replica a Civitavecchia con lo sbarco di 156 migranti da Life Support Emercency, che batte bandiera panamense. Porti troppo lontani continuano a denunciare le Ong, ma il Viminale prosegue nell'intento di interessare tutti i porti italiani. Da inizio anno, con dati aggiornati a venerdì, sono sbarcati 9.254 migranti.

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