Il lancio ufficiale della app "Immuni"? Un flop. E così adesso le aziende passano al fai-da-te

Boccia: non sono aggiornato... E in Veneto le autostrade si arrangiano da sole

Il lancio ufficiale della app "Immuni"? Un flop. E così adesso le aziende passano al fai-da-te

«Ho detto sì alla partecipazione per il vostro entusiasmo, senza approfondire troppo l'argomento».

«Magari poi tornerò ad aggiornarvi più avanti con il ministro Pisano».

«Speriamo che l'app entri in funzione a giugno».

«La call su Immuni ha dato senso di un Paese vivo: sono arrivate, mi pare, ce l'avevo scritto qui..., adesso non ricordo bene..., mi sembra..., oltre 300 domande». (339, per la cronaca).

Scene da una presentazione ufficiale che non lo era, anche se così era stata presentata. Insomma: ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia avrebbe dovuto dire e dare qualcosa di ufficiale all'evento organizzato dal consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, ma alla fine si è capito che era in collegamento per rispondere «all'entusiasmo di Cristina» (un avvocato del Foro promotrice dell'incontro). Nella mezzoretta di intervento Boccia ha celebrato quanto fatto dal governo per riorganizzare gli interventi sanitari, ha parlato di quanto si farà per la «nuova normalità» e ha confermato quanto già sa chiunque abbia letto qualcosa riguardo all'app di tracciamento. Ovvero (riassuntino dagli appunti): sarà anonima, «non servirà per avvisare se c'è qualcuno di positivo nei paraggi, come ho sentito dire» (dal collega Di Maio, ministro?), «non servirà per fare una caccia all'untore, come strumentalmente qualcuno ha affermato» (questa è facile, è Salvini), i suoi dati verranno distrutti a fine anno e «non utilizzerà il Gps». Ecco, appunto, il Gps.

Forse il ministro Boccia non ha approfondito nemmeno l'indiscrezione di un sito specializzato, Key4biz, che un paio di giorni fa ha pubblicato le parole di una fonte anonima interna al gruppo di sviluppo di Immuni. In pratica, si legge, «i dati salvati sono anonimi, sono identificativi numerici e posizione Gps, non ci sono dati anagrafici». Se fosse vero, la decisione di inserire anche il posizionamento satellitare (seppur volontario) - oltre al corto raggio del bluetooth - nella tecnologia di tracciamento, andrebbe contro le regole dal decreto legge del 30 aprile che disciplina i sistemi di intercettazioni, nonché alle ferree linee guida di Apple e Google - sposate in toto dal commissario Vittorio Colao - riguardo al programma che dovrebbe ospitare l'app (e in questo caso l'app non funzionerebbe o funzionerebbe male diventando inutile). Insomma: di certezze, ancora oggi, ce ne sono poche. E non solo quelle mancanti del ministro Boccia.

Così, nel frattempo che si sveli l'arcano Immuni, ecco che le aziende accelerano sul fai-da-te. Per esempio: le Concessioni Autostradali Venete hanno annunciano una partnership strategica con Samsung e con appFORGOOD per introdurre la gestione delle attività in sicurezza di tutti i dipendenti durante la Fase 2. In pratica: per ora 100 dei 250 lavoratori faranno da cavie, ma presto tutti avranno smartphone e smartwatch del brand coreano sul quale scaricare l'app e venire volontariamente tracciati.

Con un sistema che assicura il distanziamento, il monitoraggio della temperatura e la sincronizzazione dei dati su una piattaforma riservata a prova di privacy.

Quello che avrebbe dovuto in pratica già fare Immuni. Prima che poi cominciassero gli approfondimenti.

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