Come se già non bastassero i tentativi di promuovere il gender nelle scuole primarie, da Aosta arriva la notizia di un evento in un cui una Drag queen terrà un laboratorio creativo dedicato ai bambini in una biblioteca pubblica addirittura con il patrocinio del comune e della consigliera di parità della regione.
Questo sabato 30 settembre nella biblioteca del quartiere Dora, nell'ambito dell'Aosta Pride week, si terrà infatti una iniziativa in cui Francesco Pierri, nei panni della drag Cristina Prenestina, leggerà il suo libro «Nino il T-rex» guidando bambini e bambine in un laboratorio creativo.
L'evento ha suscitato una dura reazione da parte della Lega con il capogruppo in consiglio regionale Andrea Mafrin che ha presentato un'interrogazione in merito a «una lettura di libri dedicati specificamente ai bambini da parte di una cosiddetta drag queen, ovvero, come definito dal vocabolario Treccani una persona di sesso maschile, generalmente omosessuale o transessuale, che si esibisce in spettacoli di varietà travestita da donna, con un trucco appariscente e un abbigliamento vistoso».
Dato che la biblioteca in questione risulta inserita nel Sistema bibliotecario valdostano continua Mafrin è lecito chiedersi se l'iniziativa «sia stata condivisa con l'assessore regionale competente ed eventualmente se sia stato richiesto di aderire e/o estendere l'evento».
Non si è fatta attendere la replica del comitato Aosta Pride secondo cui il libro presentato è pubblicato da un editore che combatte «gli stereotipi e le violenze di genere» e Francesco Pierri è «oltre che un artista di talento, un assistente sociale che lavora per il Comune di Roma, e che si occupa quotidianamente di minori, consigliere dell'Ordine degli assistenti sociali del Lazio e che, addirittura, si è occupato di famiglie con minori sottoposti a provvedimento dell'Autorità giudiziaria minorile».
Poi la precisazione: «L'evento è su prenotazione: sono i genitori a iscrivere figli e figlie» perciò «né il Comitato Aosta Pride né tantomeno Cristina Prenestina obbligheranno bambini e bambine a partecipare all'evento».
Ci mancherebbe altro che i bambini fossero obbligati a partecipare a un evento del genere ma già il fatto che comune e regione concedano il patrocinio è preoccupante. Sulla vicenda è intervenuta anche Fratelli d'Italia e, secondo il segretario cittadino Lorenzo Aiello: «Troviamo paradossale, mortificante e decisamente non civile che il Comune di Aosta patrocini una settimana di eventi inaugurata con un evento dedicato ai bambini, condotto da una Drag Queen, mascherato da giornata educativa contro il bullismo».
Come spiega il portavoce di Pro Vita e famiglia Jacopo Coghe: «Gli spettacoli Drag, ormai purtroppo lo sappiamo fin troppo bene, sono palesamente diseducativi e pericolosi e neanche troppo indirettamente veicolano concetti quali il cambio di sesso, il transgenderismo, l'identità di genere e la fluidità sessuale». Essendo un'iniziativa rivolta ai bambini con un chiaro intento pedagogico sui temi del gender, a questo punto il ritiro del patrocinio sarebbe il minimo sindacale.
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