L'approccio sui social poi la violenza sessuale

Arrestato un 21enne. La vittima, 17 anni, lo ha incontrato credendo fosse un coetaneo

L'approccio sui social poi la violenza sessuale

Una conoscenza fatta sui social, lei minorenne e lui che si spaccia per un coetaneo, anche se in realtà è di due o tre anni più grande. Un'amicizia coltivata online per un periodo, poi un incontro di persona che è sfociato in aggressione e stupro e in un ricovero in ospedale per la vittima.

La violenza sessuale si è consumata nei primi giorni di settembre. Due giorni fa la polizia ha arrestato il presunto responsabile, un ragazzo di 21 anni. I fatti sono avvenuti in un Comune dell'Isola bergamasca, la zona ai margini occidentali della provincia. La ragazza, una 17enne, ha stretto amicizia con un giovane che sui social aveva detto di avere anche lui 17 anni. La frequentazione virtuale è andata avanti per qualche giorno. Poi lei ha invitato l'amico a casa, in un giorno in cui i suoi genitori erano fuori per lavoro. Il 21enne ne ha approfittato per un approccio sessuale. Nelle fasi iniziali il rapporto è stato consenziente, come ha raccontato la stessa giovane. Ma dopo pochissimi minuti lei ha chiesto all'ospite di fermarsi. La vittima ha esplicitamente e ripetutamente detto «no», anche perché lui le stava facendo male. Nonostante l'opposizione di lei, il ragazzo ha preteso il rapporto e l'ha violentata.

La 17enne, appena il giovane è andato via lasciandola in cattive condizioni, ha chiesto aiuto a un parente. A causa delle gravi lesioni che ha riportato nell'aggressione è stato necessario ricoverarla in ospedale. Dove i medici hanno raccolto la sua prima testimonianza e riscontrato ulteriori segni degli abusi. Poi la giovane ha sporto denuncia alla polizia, ha raccontato l'accaduto e ha fornito la descrizione del falso amico. Da qui sono partite le indagini della sezione «Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali» della Squadra mobile di Bergamo. Le ricerche sono state lunghe e non facili, visto che la vittima non conosceva l'aggressore. Di lui sapeva solo il nome di battesimo e il nickname usato sui social, oltre naturalmente a conoscerne i tratti fisici. Grazie però alle informazioni trovate sul profilo web utilizzato per adescare la 17enne gli investigatori sono riusciti a trovarlo e a identificarlo. Abita in un paese in provincia di Lecco. Successivamente la ragazza lo ha identificato «in modo inconfutabile», come sottolinea la Questura.

Sulla base delle indagini della Mobile, il pm Franco Bettini ha disposto l'arresto del giovane, che è accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate.

La Procura ha ascoltato il resoconto della vittima, ritenuto dettagliato, in particolare quello del momento in cui si è opposta con fermezza al rapporto sessuale. Il gip di Bergamo ha ordinato gli arresti domiciliari, la misura è stata eseguita dalla polizia due giorni fa. L'indagato si trovava a casa propria. Dalle verifiche non risulta che abbia precedenti penali.

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