Rebus collegi, Silvio chiama mago Verdini

Rebus collegi, Silvio chiama mago Verdini

Che la rottura tra i due non sia stata per nulla traumatica è cosa nota. Non è un caso che in questi anni, pure nelle sue conversazioni private, Silvio Berlusconi non si sia mai lasciato scappare parole dure nei confronti di Denis Verdini. Anzi, nei giorni che nel luglio del 2015 seguirono il suo addio a Forza Italia e il battesimo di Ala, l'ex premier non esitava a ricordare come Denis fosse «sempre stato corretto» nei suoi confronti, quasi avesse il presentimento che la separazione sarebbe stata solo temporanea. E allo stesso modo Verdini non si è mai lasciato scappare una critica sul Cavaliere, limitandosi a ripetere come un mantra di non aver condiviso la rottura del patto del Nazareno dopo l'elezione di Sergio Mattarella al Quirinale.

Così, non stupisce più di tanto che i due abbiano ripreso i contatti con una certa intensità. Questo, almeno, è quel che si dice dalle parti di Forza Italia, dove c'è chi teme un ritorno in grande stile di quello che è stato l'uomo macchina del partito di Berlusconi per quasi un decennio. In verità, a chi gli ha chiesto conto dei rumors, Verdini si è limitato a dire che sta bene dove sta. E pure il Cavaliere non sembra intenzionato ad aprire le porte a chi ha lasciato Forza Italia, perché farlo con uno significherebbe creare un precedente pericoloso.

Detto questo, l'ex premier è da sempre un grande estimatore delle capacità organizzative di Verdini e soprattutto della sua competenza in materia di legge elettorale e - cosa forse più importante - di collegi. Già, perché la vera sfida dei prossimi mesi sarà a secondo del sistema di voto con cui si andrà alle urne stabilire quali siano i collegi e i posti in lista sicuri, quelli possibili e quelli perdenti, così da poter avere una mappa chiara per decidere come e dove candidare futuri deputati e senatori. Un puzzle complesso e difficile, per il quale l'ex premier vorrebbe una mano proprio da Verdini, magari nella veste di «consulente speciale».

Chi meglio di lui che proprio questo faceva quando era coordinatore di Forza Italia e che di leggi elettorali s'intende al punto di essere uno dei padri dell'Italicum potrebbe fare questo lavoro? Senza considerare che Berlusconi rimane convinto che una collaborazione tra Forza Italia e il Pd nel caso di impasse post elezioni sia uno scenario possibile. E in questa eventualità proprio Verdini che nonostante la rottura con Matteo Renzi ha tuttora ottimi rapporti con molti big del Pd potrebbe risultare una risorsa importante.

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