Dopo la stagione più intensa e difficile della sua carriera, stasera Myrta Merlino chiude L'Aria che tira con uno speciale in prima serata su La7. Un sigillo, un momento di bilancio del programma del canale di Cairo che ha seguito passo passo tutto il dramma del lockdown raccogliendo grande consenso tra il pubblico ma soprattutto uno spazio più ampio per riflettere su quanto accaduto in questi mesi e su come si potrà andare avanti.
La serata in diretta avrà collegamenti, testimonianze, interviste esclusive e faccia a faccia con i protagonisti della politica e della cultura per approfondire i vari aspetti economici, sociali, psicologici, sociologici. Ospiti il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il leader di Italia Viva Matteo Renzi, l'economista Carlo Cottarelli, la direttrice di Euromedia Research Alessandra Ghisleri, la virologa Ilaria Capua, i direttori Luciano Fontana, Massimo Gianni e Alessandro Sallusti. E poi ancora lo psicoanalista Massimo Recalcati, l'attore Claudio Amendola e il vignettista Vauro Senesi.
«È stata certamente la stagione più complicata della mia vita - riflette Myrta mentre sta preparando lo speciale - Ed è giusto capire cosa ci è rimasto dentro di tutto questo. È stato molto complicato lavorare, in pochissimi in redazione, con le difficoltà dei collegamenti, dovendo raccontare una guerra di cui si sapeva poco o nulla. Ma è stato anche gratificante: nella mia vita da giornalista non mi sono mai sentita così utile, è stato un impegno civile, perché abbiamo fornito informazione e aiuti di cui la gente era assetata. Abbiamo aperto una posta elettronica e ci sono arrivate 70mila mail: molte delle persone che ci hanno scritto sono state ascoltate in trasmissione».
Di momenti tremendi ce ne sono stati tanti «Le immagini che mi hanno scosso di più sono state quelle della fila di camion militari che trasportavano le bare a Bergamo. Mi portavano a casa la sera quelle sensazioni terribili, le sentivo sulla mia pelle».
Ci sono stati episodi in questa stagione in cui la Merlino è stata anche molto contestata, come negli ultimi giorni quando si è inginocchiata in diretta in ricordo di George Floyd: «Quando ho visto quel filmato, ho
provato tanta rabbia per una ingiustizia così forte e ho detto ai miei autori che dovevamo fare qualcosa. È un gesto di protesta cui hanno aderito in tanti, mi sembrava giusto farlo sapendo che avrebbe scatenato reazioni».
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