Lascia il sindaco di Lodi dopo lo scandalo piscine Brutto colpo per Guerini

Mercoledì era tornato libero: il 3 maggio messo in carcere per presunta turbativa d'asta "Niente di cui vergognarmi"

Lascia il sindaco di Lodi dopo lo scandalo piscine Brutto colpo per Guerini

Lodi Lo scorso tre maggio l'arresto per turbativa d'asta. Ora Simone Uggetti, pupillo di Lorenzo Guerini, il numero due incontrastato del Pd, fa sapere che non sarà più sindaco. Ma mica da subito: un attimo. Dal 31 luglio prossimo. La comunicazione ufficiale, diremmo un annuncio visto tutto il tempo che manca e quindi di acqua che deve ancora passare sotto i ponti, l'ha scritta tutta su un foglio formato A4. In formato mignon. Laconica. Un messaggio che è sembrato subito fare a botte con la giornata full immersion, da pasionario che, invece, lo aveva visto protagonista assoluto della scena politica del capoluogo nella giornata di ieri.

Solo 24 ore prima quando, appena scarcerato dai domiciliari, si era diretto deciso e senza soste alla sua poltrona di sindaco. Una riunione, poi un'altra e un'altra ancora. Fino alle 13.30. Poi un pranzo al ristorante, proprio come prima. E, poi, di nuovo via subito a palazzo Broletto. Con nuovi colloqui e riunioni di Giunta, con le segretarie, con più dipendenti, in confronto continuo. Insomma: l'altro ieri tutto si poteva pensare tranne che quest'uomo 24 ore dopo si sarebbe dimesso. E, invece, come in tutte le piece che si rispettano anche qui è arrivato, puntualissimo, il colpo di scena. Tanto inatteso da lasciare a bocca aperta tutti. Già perché la notizia, ieri, è rimbalzata in pochi minuti in ogni luogo, a Lodi. Nei locali quando sui social.

L'opinione più diffusa? «Via, non possiamo escludere il piccione viaggiatore da Roma. Ma Uggetti ha siglato comunque, alla fine, la cosa migliore possibile». A dirlo, la folla, ci ha pensato il referente per la città di Lodi di Forza Italia Massimo Codari. Ma nelle chiacchiere di bar non si esclude di pensare nemmeno che adesso, solo, Uggetti sarà anche più libero. Libero di eprimersi. Di parlare. Magari anche di coinvolgere chi quel sistema glielo ha, come dire, indicato. Se questo qualcuno ci fosse. Per poi averne, magari, benefici di legge. E se Codari ci dice anche: «Attenzione che non sia uno dei soliti annunci senza poi seguito tanto cari a certa parte politica», lo stesso Uggetti non ha cambiato idea da quando parlava dalla cella del carcere. Ha scritto, infatti, nelle due righe di ieri: «Ribadisco che la mia azione è stata guidata sempre dalla volontà di agire per l'interesse generale e di contribuire alla solidità della gestione cittadina. Giudico il mandato compromesso dagli eventi e, quindi, condivido i temi e i tempi proposti dalla giunta nel corso dell'ultimo consiglio comunale. Non ho niente di cui vergognarmi, mantengo la testa alta perché ho operato solo nell'interesse pubblico. Se ho commesso degli errori me ne assumerò appieno la responsabilità». Insomma: niente viaggi a Canossa, nessun ripensamento.

Tutto ok. Ok per lui. Un po' meno per tanti lodigiani che lo hano votato. E per la Procura.

Che ha ritenuto non rilevare il fatto, noto in città, che Sporting Lodi faticasse a chiudere i conti perché doveva gestire la piscina olimpionica coperta da 13,5 milioni voluta dal precedente sindaco Lorenzo Guerini: i 100mila euro di utile annuo, presunti, delle due piscine scoperte avrebbero forse aiutato a tappare il «buco», e ciò, in analisi, avrebbe potuto davvero essere «nell'interesse della città», per usare la frase usata dal sindaco dopo l'arresto. Ma per la pubblica accusa rilevano solo quei presunti maneggi per aggiustare il bando di gara, che per la legge, ritiene il pm, non si possono proprio vedere.

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