Silvia Cocuzza
Roma L'attesa nomina alla guida della Commissione speciale della Camera è arrivata nel pomeriggio di ieri: sarà il deputato leghista Nicola Molteni a presiederne i lavori. Iniziando dall'esame dei dodici cosiddetti atti urgenti di governo, tra cui il Documento di economia e finanza (Def) atteso a Bruxelles entro maggio, primo scoglio di questa legislatura. La notizia dell'accordo sulla presidenza, diffusa da una nota congiunta, sigilla la ritrovata intesa fra Cinque Stelle e Lega. Nel corso di una telefonata Luigi Di Maio e Matteo Salvini avrebbero convenuto su Molteni «con spirito di collaborazione per rendere operativo il Parlamento al più presto», si legge. L'elezione sarà ufficializzata oggi, quando i commissari indicati dai gruppi parlamentari (40 così suddivisi: 14 al M5s, 8 alla Lega, 7 per Pd e Fi, 2 a Fdi e uno per gruppo Misto e Leu) si riuniranno per votare presidente e ufficio di presidenza.
Nei giorni scorsi era circolato il nome di Francesco Boccia (Pd), numero uno uscente della commissione Bilancio, in continuità con la prassi delle ultime legislature. Ipotesi che avrebbe avvalorato la tesi di un dialogo fra grillini e Dem, sfumata in favore di una vicepresidenza al Pd e di una quasi certa presidenza a un altro leghista: non uno qualunque bensì Giancarlo Giorgetti, numero due di Salvini. Poi, la sorpresa delle ultime ore, che fa salire le quotazioni dell'intesa per un governo giallo-verde. E di certo non passa inosservato che la nomina di Molteni lascia «libero» il vice segretario federale Giorgetti in vista di un eventuale incarico esplorativo.
E l'asse allargato centrodestra-M5s trova eco anche nell'invito della
presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ai Questori del Senato perché avviino «con i colleghi della Camera, l'annunciata istruttoria sul tema dei vitalizi». Appello subito accolto: già oggi il primo incontro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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