
Da tempo, soprattutto dopo che la notte delle elezioni americane Kamala Harris fu data vincente, seguiamo con interesse i sondaggi e le previsioni di Repubblica. Non sono affidabili; ma divertono.
Ed è con divertimento, ieri, che abbiamo letto i dati sul gradimento dei leader politici elaborati da Demos per Repubblica. Scoprendo anche cose molto curiose.
Esempi. Che Giorgia Meloni è prima assoluta, e va bene, ma promossa dal 42% degli italiani, che ci sembra un po’ poco sinceramente. Che Tajani è secondo con il 37% degli apprezzamenti, il che è coerente con la natura democristiana del Paese (e un po’ anche con l’attendibilità del rilevamento: un disastro dall’inizio alla fine).
Che Giuseppe Conte è terzo, dimostrando che c’è ancora un 33% di italiani che spera con ostinazione nel reddito di cittadinanza. Che quarta è Emma Bonino (una che misteriosamente nei sondaggi risulta sempre tra i politici più amati, e poi non arriva al 3% nelle urne). Che Salvini (27%) è davanti a Elly Schlein (26), cosa che ci riconcilia con la politica. Che Calenda (26%) ha il doppio dei favori di Renzi (13), cosa che ci riallontana dalla politica. E che in coda – ecco un dato credibile – ci sono Bonelli e Fratoianni: insieme hanno preso meno voti di Tony Effe a Sanremo. Peccato.
Per il resto, le
indicazioni interessanti date dal sondaggio sono due. La prima è che anche Repubblica ha scaricato la Schlein. La seconda è la certezza che il governo Meloni ha i decenni contati.In entrambi i casi è un bel gradimento, dai.
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