Lavori sulla rete elettrica nazionale: "Serve energia per la piscina di Sunak"

Interventi nel Nord Yorkshire per riscaldare l'impianto nella villa del premier. Le strutture pubbliche riducono gli orari: "Costi insostenibili"

Lavori sulla rete elettrica nazionale: "Serve energia per la piscina di Sunak"

C'è chi può e chi non può. Deve aver suscitato l'invidia e l'irritazione di non pochi britannici la recente notizia che il Primo Ministro Rishi Sunak ha appena chiesto e ottenuto un aggiornamento della rete elettrica locale del luogo dove si trova una delle sue abitazioni per far fronte alle necessità energetiche della sua favolosa piscina riscaldata. Nulla di illegale sia chiaro, tutte le spese saranno coperte dallo stesso Sunak, ma sicuramente una mossa impropria in un momento in cui la maggioranza dei suoi elettori deve ridurre le ore di riscaldamento perché non riesce a pagare le bollette i cui prezzi sono balzati alle stelle.

Poiché questo non è certamente un problema del Premier - che insieme alla moglie è una delle persone più ricche del Regno Unito - nella remota parte del North Yorkshire dove la famiglia Sunak si reca a trascorrere i weekend sono state installate delle apparecchiature ulteriori e una nuova connessione della rete di fornitura nazionale in grado di fornire energia extra alla casa del capo del governo. L'edificio, che si trova in zona isolata, in mezzo al verde e circondata soltanto da alcune fattorie, è infatti provvisto non solo di una piscina riscaldata, ma anche di una palestra e da una serie di campi da tennis. Così, tanto, per non farsi mancare nulla. Come si diceva, i costi dell'aggiornamento della rete, che si aggirano intorno alle decine di migliaia di sterline, saranno interamente a carico di mister Sunak. La costruzione della piscina privata lunga ben 12 metri è stata completata proprio mentre molte piscine e bagni pubblici, compresa quella della costituente del Premier, si sono viste costrette a ridurre i loro orari di apertura a causa dell'aumento dei prezzi della fornitura elettrica.

Questa settimana, la commissione selettiva per la Cultura del Parlamento ha chiesto al Parlamento di prevedere dei fondi extra da destinare a queste strutture nella prossima finanziaria, ricordando che fino a questo momento ben 350 piscine pubbliche hanno dovuto chiudere o ridurre le ore di apertura per far fronte ai costi energetici. Solo lo scorso mese i gestori della piscina pubblica locale vicino alla dimora di Sunak ha annunciato a malincuore di dover ridurre gli accessi al pubblico. Nel frattempo, il governo sta per mettere fine allo schema di supporto dei costi energetici, sebbene sembra probabile che una sua temporanea estensione possa venir annunciata nelle misure finanziarie in programma la settimana prossima.

Benché il pezzo dell'energia sia attualmente in leggera diminuzione, le bollette domestiche sono ancora altissime e sono moltissimi i cittadini che si trovano a dover scegliere se utilizzare il riscaldamento o fare la spesa. Nella medesima difficoltà si trovano scuole, asili, ospedali. La situazione è ancora molto drammatica per moltissime famiglie, basta vedere le lunghe file alle banche del cibo e se il governo non dovesse decidere di estendere gli schemi di supporto sarebbe un vero disastro.

Lo sa bene mister Sunak, figlio di immigrati, anche se non è disposto, neppure per sensibilità nei confronti dei suoi elettori più sfortunati, a rinunciare all'acqua calda nella piscina della sua casa, circondata da un enorme giardino, fornita anche di un lago privato, una diga e un deposito per la barca.

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