L'effimero e i capricci della moda diventano mostre da non perdere

In un'inedita esposizione pezzi rari in via d'estinzione. A Prato in scena l'eleganza del '700, a Firenze la storia di Lanerossi

Lucia Serlenga

Firenze Il più evanescente e poetico fra i musei della moda: con queste parole Olivier Saillard, direttore del Museo Galliera di Parigi, curatore della mostra «Il museo effimero della moda» allestita a Palazzo Pitti che si apre ufficialmente oggi a Firenze e s'allunga fino al 22 ottobre, definisce questo museo temporaneo e la sua inedita concezione. La scenografia usa infatti gli antichi elementi di arredo che Palazzo Pitti ha accumulato nel corso dei decenni e li utilizza per scongiurare una messa in scena tanto solenne quanto convenzionale. Così la sensazione del provvisorio e dell'effimero è forte, come è forte l'impatto di abiti e accessori - 200 in tutto - usciti per la prima volta dalle scatole per la conservazione o destinati a fare la loro ultima apparizione perché troppo fragili.

Abbandonati su poltrone e sedie ma anche allestiti su manichini di legno e cera oppure sospesi in morbide sculture gli abiti appaiono come naufraghi o come tante belle addormentate. Nel giro di qualche mese il museo scomparirà ma probabilmente potrà rinascere in un altro luogo. Del resto la moda è fugace e nomade per definizione. Ma per fortuna ha tanti testimoni, i vestiti che provengono dai più prestigiosi atelier del mondo, da Firenze a Roma, da Milano a Parigi a New York. Ci sono pezzi della sartoria Worth, di Mariano Fortuny Venezia, della sartoria Rosa Genoni, della sartoria Emilio Schubert e così via. In totale, 18 sale, tutte da gustare grazie anche all'intenso lavoro di recupero delle restauratrici della Galleria del Costume e del Palais Galliera.

Anche il contemporaneo è molto citato, dalle recenti acquisizioni del Palais Galliera presentate per la prima volta a Firenze, e da alcuni capi della collezione di Palazzo Pitti. Una selezione di capi delle ultime collezioni di Gucci, Rick Owens, Margiela, Bless, Fendi, Armani, Valentino, Prada, Dolce & Gabbana, John Galliano e Lanvin offrono uno sguardo parziale ma allo stesso tempo significativo della moda di oggi.

C'è invece tempo fino al 29 aprile del 2018 per tuffarsi nell'imperdibile mostra organizzata nel Museo del Tessuto di Prato dal titolo «Il capriccio e la Ragione. Eleganze del Settecento europeo». Un percorso affascinante nello stile e nel gusto della cultura artistica del Settecento reso possibile grazie alla collaborazione del Museo della Moda e del Costume Galleria degli Uffizi, del Museo Stibbert di Firenze e del Museo Studio del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti di Como e di altre prestigiose istituzioni pubbliche e private. Godibilissimi sia i tessuti sia i capi i abbigliamento uomo e donna ma anche porcellane, oggetti d'arredo, dipinti e incisioni, in totale oltre 100 oggetti. Last but not least, la mostra evento organizzata dallo storico marchio Lanerossi (dal titolo «Il filo rosso delle idee»), un must della tradizione tessile italiana, per celebrare una storia che dura da duecento anni.

Allestimento alla Limonaia di Villa Vittoria - dal 13 al 16 giugno - e in Fortezza da Basso dal 28 al 30 giugno - e focus sulle opere dei maggiori autori che hanno collaborato con l'azienda a partire dagli anni Trenta, da Adolfo Busi ad Armando Testa a Ugo Mulas.

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