Dopo settimane di attesa ripartono le grandi manovre per la riforma elettorale. Giovedì prossimo il Pd presenterà un nuovo testo base, il cosiddetto Rosatellum bis.Vediamo di cosa si tratta: è un sistema che in buona sostanza riprende il Mattarellum, ma con alcune modifiche. La parte più importante sarà basata sul meccanismo proporzionale (ma con listini piccoli), alcuni collegi invece saranno uninominali.
Il relatore, Emanuele Fiano, ha annunciato che giovedì depositerà in Commissione il testo che riprenderà le nuove norme elettorali valide per il Trentino, ovvero 231 collegi, così come prevede l’emendamento votato dall’aula a giugno con scrutinio segreto e che decretò la fine del patto a quattro sul sistema proporzionale alla tedesca. Fiano ha spiegato che dopo che è stata bocciata la possibilità della norma transitoria, per "motivi politici" non presenterà come testo base il testo rinviato a giugno dall’aula in Commissione, ovvero il Tedeschellum. Bensì un nuovo testo che sarà "conforme" all’emendamento Biancofiore, che fissa in 231 i collegi in tutto il territorio nazionale.
"La legge elettorale deve andare in aula entro la fine del mese - ha detto il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti -. E' il vincolo che abbiamo ma ove concluso l'esame in commissione. Se il relatore presenta il testo base giovedì mattina è evidente che i tempi sono molto stretti. Se sarà necessario qualche giorno in più non succede nulla, l'importante è lavorare bene".
Subito si fanno sentire i bersaniani. "Il capogruppo Rosato - dice Alfredo D’Attorre, di Mdp - sa bene che riesumare un testo già accantonato e poi affossato a maggio per mancanza di numeri è un modo per non fare la legge elettorale, è un modo per buttare la palla fuori dal campo e mettere la legge elettorale in un binario morto. Se questa è la decisione del Pd, lo si dica chiaramente, basta con i giochini" . D’Attorre ricorda al Pd che "Giuliano Pisapia ha chiarito che un conto è il Mattarellum, ben altro conto è il Rosatellum o un altro pasticcio che già non ha i numeri". Per Mdp la soluzione praticabile per superare il 'nodo Trentino' è "introdurre un altro regime, l’emendamento non preclude infatti altre forme di regime valide per il Trentino, fermo restando i 231 collegi uninominali. Per noi - conclude D’Attorre - la strada" del proporzionale alla tedesca «resta aperta, basta la volontà politica".
Anche l'Svp non gradisce.
L'ipotesi della nuova versione del Rosatellum con il 64% di proporzionale e il 36 di maggioritario non sarebbe condivisa dalla Svp. Lo dice il Daniel Alfreider del gruppo Autonomie, al termine dell'ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali. "La quota di maggioritario", aggiunge, così "non va bene, sarebbe troppo bassa".
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