Legge elettorale, il M5S dice sì alla proposta del Pd

Faccia a faccia tra le delegazioni del Pd e del M5S è andato bene. I grillini confemano il loro sì al sistema tedesco, con soglia di sbarramento al 5%

Legge elettorale, il M5S dice sì alla proposta del Pd

Si è svolto l'atteso incontro tra le delegazioni del Pd e del Movimento 5 Stelle, con al centro la riforma elettorale. Al tavolo hanno partecipato per i dem i capigruppo di Camera e Senato (Ettore Rosato e Luigi Zanda) e il relatore Emanuele Fiano. Per i pentastellati presenti Danilo Toninelli, Vito Crimi e Roberto Fico. I cinquestelle hanno confermato l'ok al sistema tedesco, già espresso da Beppe Grillo domenica sera dopo la consultazione online: "La legge elettorale che il M5s voterà in parlamento - si legge sul blog - sarà il proporzionale tedesco con soglia di sbarramento al 5% ed eventuali correttivi, costituzionalmente legittimi, per garantire una maggiore governabilità". Insomma tra 5 Stelle e Pd c'è una prima intesa.

"Vedo che Renzi, Berlusconi e Grillo vanno d’amore e d’accordo - sottolinea con una punta di sarcasmo Matteo Salvini - l’importante è votare, noi da dicembre diciamo scegliete la legge elettorale che preferite, l’importante è che gli italiani votino e quindi (senza fare calcoli d’interesse) hanno cambiato idea 18 volte, speriamo che questa sia l'ultima, l’importante è che a settembre gli italiani possano votare".

Stefano Maullu, di Forza Italia, osserva che "ora che tutti hanno messo le carte in tavola e chiarito la propria posizione sulla legge elettorale - non ci sono più scuse per rimandare. Il modello tedesco è ragionevole e per questo piace a tutti, noi ne siamo stati promotori fin dall'inizio ma finalmente ci sono arrivati anche Renzi e il M5S. I numeri per far passare la legge ci sono, ora non resta che agire responsabilmente e dotare il paese di un sistema elettorale condiviso dalla maggior parte del Parlamento come aveva chiesto il presidente Mattarella. Dopodiché, l'auspicio è quello di andare al voto prima possibile per permettere ai cittadini di scegliere chi mandare in Paralmento e non farsi governare da chi non è stato eletto". Distanti invece le posizioni tra Pd e alfaniani. L'incontro non ha fatto superare le perplessità tra i due partiti, tanto da far dire al capogruppo di Ap, Maurizio Lupi, che "le posizioni sono distanti". Lupi riferisce dell’avvenuto incontro tra Matteo Renzi e Angelino Alfano, assieme alle rispettive delegazioni, durante la registrazione di Porta a Porta. Tra i nodi irrisolti la soglia di sbarramento del 5 per cento, che invece Ap vorrebbe far passare al 3.

E sulla legge elettorale torna a farsi sentire anche Romano Prodi. Per l'ex presidente del Consiglio "il proporzionale sarebbe un disastro". A Prodi non piace il "sistema tedesco" ora in discussione, e lo ha ribadito questa mattina a L’Aria che tira su La7. "Collegi uninominali piccoli, sistema maggioritario: questa sarebbe l’unica riforma in grado di dare stabilità al Paese.

Vincerebbe il partito più bravo a trovare persone che costruiscano rapporti con i cittadini". Ma, in fondo, ha scherzato, «è come quella storiella del capostazione. Si fa l’impossibile per scongiurare un incidente, ma se non si riesce ci si gode lo spettacolo".

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