L'Eni scova il gas a Cipro. Ma i prezzi affossano la Ue

Trovato un maxi-giacimento: 70 miliardi di metri cubi al largo dell'isola, utili per l'addio a Mosca

L'Eni scova il gas a Cipro. Ma i prezzi affossano la Ue

Mentre il prezzo del gas continua a salire destando preoccupazione in tutta Europa, da Cipro arriva un'importante notizia per l'Italia con la scoperta di un maxi giacimento da parte di Eni per oltre 70 miliardi di metri cubi. L'azienda italiana ha annunciato di aver trovato a una profondità di 2287 metri a circa 160 chilometri al largo di Cipro un giacimento in partnership con TotalEnergies al 50% con il pozzo Cronos-1. Si tratta di una novità che crea le condizioni per sviluppare ulteriori potenziali volumi di gas nell'area cipriota e può rappresentare una risorsa a supporto di un'ulteriore fornitura di gas all'Europa.

Siamo di fronte a un fatto di grande rilievo per l'autonomia energetica italiana (il giacimento potrebbe essere ancora più esteso) sebbene ci vorranno fino a due anni prima che si avvii l'attività industriale. Oltre a un valore energetico, la scoperta ha un importante peso geopolitico poiché può offrire all'Europa la possibilità di affrancarsi dal gas russo diversificando così i fornitori. Non a caso la realizzazione del gasdotto Eastmed, attingendo dai giacimenti del Mediterraneo orientale, è una delle ipotesi che si discute da anni per accrescere la capacità del corridoio sud orientale. Nella stessa area tra Cipro, Israele e la Turchia insiste «Leviathan», un vasto giacimento di cui la Turchia rivendica un'area più grande di sfruttamento. La scoperta ha avuto un effetto positivo sul titolo di Eni in Borsa in una giornata difficile per i listini che avevano chiuso due giorni fa con l'annuncio di Gazprom di nuove manutenzioni al gasdotto Nord Stream 1 con la prospettiva di azzeramento del flusso di gas verso l'Europa occidentale che attualmente è solo al 20% delle capacità.

Nel mentre il prezzo del gas continua ad aumentare e, dopo un'apertura intorno ai 266 euro al megawattora sulla piazza di Amsterdam e un picco fino a 295 euro, il prezzo si è assestato a 265 euro.

Cifre preoccupanti che hanno portato il sottosegretario di Stato Roberto Garofoli a dichiarare: «Le notizie di questi giorni sull'aumento vertiginoso dei prezzi del gas destano ulteriori preoccupazioni, il governo continuerà nelle prossime settimane a monitorare questa evoluzione e a muoversi nel solco tracciato dal Capo dello Stato quando, all'atto dello scioglimento delle Camere, ha indicato i limiti di azione di questo governo». Parole a cui ha fatto eco l'ad di Enel Francesco Starace sostenendo che il Pnrr è «uno strumento di ripresa e di crescita economica», le cui risorse «possono cambiare la storia» e permettano «di affrancarci dalla dipendenza eccessiva dal gas che abbiamo da sempre e che, in questo momento, si vede nel suo impatto sulla nostra economia».

Starace ha poi aggiunto che si tratta di una situazione che «si protrarrà più a lungo di quanto si pensi» concludendo che occorre invertire la rotta agendo «sulla causa principale, la non giustificata esplosione dei prezzi del gas» e «mettendo in sicurezza il sistema europeo nel prossimo paio d'anni». Anche Silvio Berlusconi ha lanciato un grido di allarme: «molte famiglie rischiano di dover fare una scelta drammatica: pagare le bollette o fare la spesa. Molte imprese rischiano di non farcela, di chiudere o ridurre il personale. Occorre occuparsene subito, con provvedimenti urgenti».

Come ad esempio il «price cap» che Confcommercio è tornata a chiedere ieri con forza. L'inverno si avvicina e la crisi energetica rischia di sfuggire di mano e non a caso, secondo le proiezioni degli analisti, il picco al prezzo del gas si raggiungerà a gennaio 2023.

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