Il governo etiope ha chiesto agli abitanti della capitale Addis Abeba di prepararsi a difendere la città contro i ribelli del Tigrè (Tplf). «Tutti gli abitanti devono organizzarsi quartiere per quartiere, isolato per isolato, per proteggere la pace e la sicurezza. Devono farlo coordinandosi con le forze di sicurezza», ha detto Kenea Yadeta, responsabile dell'ufficio per la pace e la sicurezza della capitale, citato da Al Jazeera. Secondo la Cnn i ribelli sarebbero già alle porte della città, mentre France24 riferisce che sarebbero a 400 chilometri. Il governo etiope ha dichiarato lo stato d'emergenza su tutto il territorio nazionale dopo che i ribelli del Tplf hanno preso il controllo di due città cruciali. Da parte loro, gli Usa hanno messo in guardia i ribelli dall'avanzare verso Addis Abeba esortandoli a sedersi a parlare con le autorità federali per raggiungere un cessate il fuoco.
Il governo etiope ha assicurato che continuerà a lottare la «guerra esistenziale» contro i ribelli del Tigrè, nonostante le pressioni internazionali per un cessate il fuoco nel primo anniversario del conflitto con lo Stato settentrionale. «Questo non è un Paese che crolla davanti alla propaganda straniera! Stiamo combattendo una guerra esistenziale!», ha scritto l'esecutivo su Facebook. Insieme ai ribelli del Tigrè ci sono quelli dell'esercito di liberazione Oromo, che hanno predetto la possibile caduta di Addis Abeba nel giro di settimane.
Intanto nel Paese è arrivato l'inviato Usa per il Corno d'Africa, Jeffrey Feltman, impegnato a cercare di facilitare il dialogo tra le parti. La portavoce del premier Abiy Ahmed, Billene Seyoum, non ha risposto quando le è stato domandato se il premio Nobel incontrerà Feltman.
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