Letta choc contro la Meloni: "Vuole far implodere l'Europa"

Il segretario del Pd è in affanno e continua a spararle grosse: "È in atto il primo vero tentativo di disfare la Ue. La Meloni è allineata al più grande desiderio di Putin"

Letta choc contro la Meloni: "Vuole far implodere l'Europa"

Mancano tre giorni alle elezioni politiche, ed è proprio l'imminente voto degli italiani a mandare in affanno Enrico Letta. L'ex presidente del Consiglio continua a credere in una rimonta nelle ultimissime ore, ma sa benissimo che la sinistra rischia una disfatta elettorale. E così ha deciso di proseguire con la propria strategia, alzando però il tiro e continuando a spararle grosse contro Giorgia Meloni. Ora l'aspirante premier è stata accusata di voler sfasciare l'Europa. Una tesi choc da parte di Letta.

L'uscita choc di Letta

Il segretario del Partito democratico ha rivolto il suo ennesimo attacco alla leader di Fratelli d'Italia, che questa volta è finita nel mirino per avere in mente chissà quale progetto di demolizione dell'Ue. Con chi? Ovviamente, manco a dirlo, lavorerebbe in asse con Viktor Orbán e Vladimir Putin. Giusto per cambiare. La posizione di Letta è delirante: "Meloni è oggettivamente allineata al più grande desiderio di Putin, che è far implodere l'Europa".

Un'uscita dai toni altissimi, visto che alla presidente di Fratelli d'Italia viene imputata la volontà di mandare per aria l'Europa. In tal senso Letta, intervistato da La Repubblica, ha denunciato che "è in atto il primo vero tentativo di disfare la Ue". Il segretario del Pd teme che ci sia stata una leggera sottovalutazione dell'importanza del voto di domenica 25 settembre e, per non farsi mancare nulla, ha di nuovo gettato discredito su un'eventuale vittoria del centrodestra: "Orbàn l'ha detto in modo chiaro: se in Italia vince la destra è una grande notizia. Per Putin, ovviamente".

Il Pd è in tilt

Quelle di Letta sono parole di un leader politico in evidente difficoltà che, non sapendo più cosa inventarsi per provare a racimolare qualche voto, continua a demonizzare l'avversario e a infangare la coalizione di centrodestra. Il metodo di azione è lo stesso da tempo: mettere le mani avanti e avvertire su un pericolo concreto. Costruire il mostro politico. Come se volesse responsabilizzare gli elettori. Una tattica che però, a naso, non sembra funzionare.

Il modus operandi della sinistra non fa breccia tra gli italiani. E neanche nella base del Pd. Come scritto da Laura Cesaretti su ilGiornale in edicola oggi, la strategia comunicativa di Letta non riesce a coinvolgere neppure tutti i militanti dem. Il fronte rosso ha commesso un errore madornale: ha passato la sua campagna elettorale a evocare il pericolo del ritorno del fascismo e a parlare di una deriva anti-democratica, lasciando così a Giuseppe Conte una prateria sui temi della sinistra.

Non a caso il Movimento 5 Stelle sta spingendo forte al Sud, cavalcando il tema del reddito di cittadinanza e portando altri voti al proprio mulino. Una crescita del M5S però potrebbe apportare danni al centrosinistra e vantaggi al centrodestra.

Nel Mezzogiorno ci sono nove collegi contendibili che possono mutare la situazione nazionale: se le nuove preferenze per i grillini vengono sottratte ai dem, allora il Pd può davvero avviarsi verso una debacle. E a quel punto Letta potrebbe essere spodestato da segretario.

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