Torna alla carica Enrico Letta, e ripropone l'idea di una «dote per i diciottenni» da costituire attraverso un aumento delle tasse di successione sui redditi più alti: «Resta un nostro tema», spiega, assicurando che il Pd metterà questa proposta sul tavolo del confronto sulla riforma del fisco: «Se non ci sarà accordo dentro la coalizione di maggioranza - dice - lo porteremo in campagna elettorale, e quando avremo vinto le elezioni sarà uno dei temi principali: i giovani sono discriminati, scappano, ma un paese che non ha i giovani nel motore non ha futuro».
Nella primavera scorsa, quando era stata lanciata, la proposta non aveva avuto grande successo, un po' per l'impopolarità di qualsiasi aumento delle tasse e un po' perché era stata ritenuta economicamente irrealistica. Lo stesso premier Draghi non era apparso entusiasta: «In generale, non mi sembra il momento di prendere soldi dai cittadini, ma di darli». Se Letta la rispolvera è anche perché il dibattito sulla riforma fiscale è assai acceso dentro la maggioranza, tanto che il Consiglio dei ministri che dovrebbe vararla è rinviato - se va bene - alla prossima settimana, e perché sono i partiti del centrodestra a monopolizzarlo, con la loro strenua opposizione alla riforma del catasto. Il leader Pd cerca di inserirsi nello scontro con una sua linea, proprio mentre Matteo Salvini cerca di riprendersi il palcoscenico (dopo la batosta incassata sul Green Pass e alla vigilia di elezioni amministrative che vedono la destra in grande affanno) agitando promesse di tagli alle tasse e di riduzione dell'età pensionistica per alcuni privilegiati, in barba alla riforma Fornero. «Chiediamo a Draghi parole chiare - tuona il leader della Lega - non è pensabile aumentare l'Imu. Non permetteremo alcun aumento delle tasse sulla casa. Di più: la metà delle bollette di luce e gas sono tasse, tagliare parte dell'Iva è un dovere del governo, perché l'Italia si deve rialzare».
Del contenimento delle bollette si occuperà il Consiglio dei ministri giovedì: si parla di un intervento tra i 3 e i 4 miliardi per tagliare gli oneri di sistema e garantire un bonus alle famiglie in difficoltà Mentre sulla riforma fiscale saranno necessari tempi più lunghi, a causa delle risse e dei veti incrociati nella maggioranza: se ne parlerà forse la settimana prossima. Contro ipotesi di aumento della pressione sugli immobili si schiera anche Forza Italia: «Sarebbe errata una riforma del catasto che faccia crescere le tasse - dice Antonio Tajani - se mai questo è il momento di abbassarle, abbattendo il cuneo fiscale». Obiettivo per il quale, suggerisce, si potrebbe «utilizzare parte dei soldi del reddito di cittadinanza».
Rincara la dose Maurizio Gasparri: «Bisogna procedere con una coraggiosa riforma che alleggerisca il prelievo a carico di imprese e famiglie. Ma non c'è nessuno spazio per una revisione degli estimi catastali: Forza Italia su questo è chiarissima».
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