Prima si mette la felpa della Ong Open Arms il giorno prima del rinvio a giudizio di Salvini, poi chiede lo Ius Soli per i migranti, ora si erge a difensore dei pro accoglienza, puntando il dito contro l'Europa e gli Stati membri. Il segretario del Pd, Enrico Letta, è fuori controllo e nella sua campagna pro immigrazione si tira dietro tutta una serie di realtà che ora, incuranti dei veri motivi delle partenze dalla Libia, cercano sponda ovunque possano trovarla a suon di piagnistei.
Come era ovvio intuire, si schiera coi buonisti dell'accoglienza. «Non è possibile che Europa e Stati membri - scrive su Twitter postando un editoriale uscito su Avvenire - imparino da tutte le crisi tranne che da quella sull'accoglienza dei migranti. Otto anni dopo Lampedusa è sempre tragedia e impotenza». E si chiede: «Siamo davvero così assuefatti alla morte collettiva da non riuscire a trasformare il senso di impotenza in un impegno concreto per gestire questo fenomeno?». Per il segretario dem le soluzioni al problema «passano tutte dalla fine del vergognoso scaricabarile tra capitali e da una chiara assegnazione di competenze e compiti tra Stati membri e istituzioni comunitarie». E parla dei «corridoi umanitari come via maestra per la gestione dei flussi». Per lui, «all'Italia va il compito di imporre il senso di urgenza ai tavoli europei e nelle varie capitali. Esattamente come si è riusciti a fare con Next Generation Eu. Non c'è più tempo».
Insomma, per Letta Irini dovrebbe diventare una missione di soccorso e l'Italia un Paese che come scopo principale ha quello dell'accoglienza. A chi ieri gli ha chiesto se sia disposto a rischiare uno scrollone all'interno della maggioranza di governo ha risposto: «Mi auguro che non serva, perché credo che tutti siano cambiati in questi anni, spero che fare propaganda sui morti in mare sia un'idea che non venga a nessuno». E ha concluso: «Ci sono questioni che non sono negoziabili. I voti si possono perdere la dignità no e quando si lascia morire in mare delle persone è contro le leggi del mare. Le persone si salvano a prescindere che siano migranti o no».
D'altronde, il portavoce dell'Oim, Flavio Di Giacomo, chiarisce che «la vera emergenza nel Mediterraneo centrale è costituita dal grandissimo numero di persone che muoiono senza essere soccorse».
Non manca la Caritas che ritwitta una vignetta di Mauro Biani che ritrae un barcone, ricordando la recente strage. Ma anche il Papa ieri è intervenuto sulla vicenda. «Sono vite umane - ha detto al termine del Regina Coeli - che per due giorni hanno implorato invano aiuto. Fratelli e sorelle interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. È il momento della vergogna». Ha quindi continuato: «Preghiamo per coloro che possono aiutare, ma preferiscono guardare da un'altra parte. Preghiamo in silenzio per loro».
A rispondere a Letta arriva il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che non gliele manda a dire: «Se volesse imporre al governo una linea del genere causerebbe la fine del governo. La tesi di Enrico Letta e del Pd va respinta al mittente. L'Italia ha bisogno di sicurezza e non di invasione».
E ancora: «Sta sabotando il governo perché evidentemente è invidioso del fatto che Draghi è riuscito in Europa a raggiungere risultati che il governo formato da grillini e Pd non aveva ottenuto. Un governo immigrazionista sarebbe da archiviare. Letta sarà quindi deluso e sconfitto».
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