Obiettivo Lazio. Forza Italia schiera i suoi cinque ministri e i suoi due viceministri per la chiusura della campagna elettorale di Francesco Rocca, il presidente della Croce Rossa italiana che domenica cercherà di riconquistare la guida della Pisana. Sul palco dell'hotel Ergife salgono il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il ministro delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il Viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e il viceministro delle Imprese e Made in Italy Valentino Valentini. Un confronto a tutto campo con i rappresentanti di organizzazioni sindacali e associazioni in vista di quella che negli auspici potrebbe tornare a essere da lunedì prossimo una stagione di governo del centrodestra nel Lazio.
La volontà è quella di voltare pagina e, dice Maurizio Gasparri, fare i conti con «il cumulo di macerie e la gravosa eredità lasciata da Nicola Zingaretti». La parola d'ordine è dare il massimo in queste ultime ore per favorire la mobilitazione. Ma anche far capire agli elettori che Forza Italia incide sul governo e porta risultati concreti. «Siamo arrivati in piena sessione di bilancio e abbiamo lavorato per mantenere fede al nostro impegno con gli elettori» racconta Antonio Tajani, presente a guidare l'evento nel giorno in cui alla Farnesina gli è stata recapitata una lettera minatoria con minacce di morte. Un atto che ha fatto scattare il rafforzamento dei protocolli di protezione per lui e tutto il personale, con sorveglianza rafforzata dell'edificio e verifica della corrispondenza e di ogni materiale in entrata nella sede di Roma.
«Ciò che stiamo facendo è in sintonia con ciò che abbiamo promesso. Penso alla decontribuzione per le nuove assunzioni o la social card per mettere i comuni nelle condizioni di aiutare chi vive in condizioni di povertà oppure il tetto al prezzo del gas che consentirà di ridurre le bollette. Abbiamo guardato ai più deboli iniziando ad alzare le minime a 600 euro al mese e preparato una Finanziaria che ha permesso all'Italia di guadagnare la fiducia dei mercati, con lo spread tornato a essere quello del miglior momento del governo Draghi. I dati ci dicono che la recessione non ci sarà. Ora possiamo guardare con più ottimismo verso il futuro».
Il peso della sfida è naturalmente sulle spalle dei partiti, ma anche e soprattutto su quelle del candidato. E Francesco Rocca non si tira indietro: «Vogliamo vincere per dare un'anima alla regione. Ringrazio Berlusconi per il sostegno, ricordo quando mi telefonò e mi disse che non avrei dovuto dimenticarmi di essere un uomo del fare e aveva ragione. Mi auguro che Forza Italia possa essere una realtà importante all'interno della nuova giunta. La mia esperienza mi ha insegnato che alle persone che hanno bisogno non si può dire domani, questo vale per l'Italia come per la Turchia. Alla Regione bisognerà dare risposte immediate soprattutto sul piano delle infrastrutture. Avevamo 72 ospedali nel 2011, ne abbiamo 56 oggi.
Il Lazio deve ripartire anche su questo fronte. Ripristineremo l'assessorato alla cultura perché il turista deve vivere tutte le bellezze della Regione. Mi piacerebbe avere con Attilio Fontana una competizione virtuosa su quella che sarà la regione più produttiva».
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