L'Europa supera la guerra del gas

Il piano di Putin si arena. Tabarelli: "Abbiamo un po' esagerato con il panico"

L'Europa supera la guerra del gas

I nuvoloni speculativi e le raffiche dei rincari fuori controllo sembrano ormai alle spalle: la tempesta perfetta sui costi di luce e gas è superata. Sebbene le insidie non siano del tutto venute meno, stavolta non servirà nemmeno scomodare i massimi sistemi per comprendere la svolta in positivo. La realtà è che l'Italia, e l'Europa, stanno resistendo alla «tempesta perfetta», quella che in tanti consideravano, in autunno, la sfida impossibile della Meloni.

Gli italiani, infatti, se ne accorgeranno a breve termine, osservando i benefici nel loro portafoglio. Se le quotazioni del gas rimarranno stabilmente sotto i 50 euro a megawattora livello raggiunto proprio nei giorni scorsi le bollette di luce e gas scenderanno con un risparmio di circa 600 euro sull'anno. Mica poco, considerando i picchi di spesa toccati negli ultimi 18 mesi (solo lo scorso 15 dicembre il prezzo a megawattora superava ancora i 135 euro). A fare i conti è stato presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, ipotizzando un calo del 17% sul gas già a inizio marzo, con un risparmio su base annua di 234 euro, e un abbassamento del 25% il primo aprile per l'elettricità, con un beneficio di 363 euro annui. Dati incoraggianti, rispetto ai quali non si può non rilevare un dato politico. La reazione a catena che porterà agli alleggerimenti sulle bollette è infatti un successo che il governo Meloni può rivendicare. Il premier e l'esecutivo del resto si erano battuti con forza nei mesi scorsi proprio per ottenere un tetto al prezzo del gas, facendo prevalere in Europa la linea italiana del price cap a 180 euro per megawattora. «Il fatto stesso di immaginare un tetto ai prezzi ha bloccato la speculazione che stava drenando miliardi di euro», ha spiegato ieri Giorgia Meloni, soffermandosi sull'argomento durante la sua consueta rubrica social. «Tra le buone notizie c'è quella che riguarda energia e bollette: l'Agenzia per l'energia italiana ha detto che sul mercato tutelato le prossime bollette avranno una riduzione pari al 34,2%», ha affermato il premier, ribadendo che il risultato è strettamente legato alla battaglia sul price cap iniziata dal precedente governo e portata a compimento dall'attuale lo scorso dicembre. Un risultato non trascurabile, considerando che a ottobre molti erano scettici sul fatto che Meloni riuscisse a farsi valere in Europa e a vincere quella sfida. Non solo; una volta portato a casa il risultato, il coro dei menagramo aveva ipotizzato che non sarebbe servito a nulla. Invece, grazie a quell'accordo entrato in vigore dal 15 febbraio, il governo avrà a disposizione maggiori risorse (inizialmente previste per contrastare il caro-bollette) da destinare ad altre priorità. Lo ha riferito ieri lo stesso premier. Certo, a palazzo Chigi c'è anche al consapevolezza che non è il momento di adagiarsi sugli allori o di accontentarsi. In valori assoluti, infatti, il prezzo del gas rimane ancora piuttosto sostenuto - circa il doppio della media storica del periodo - ma il dato va rapportato alla crisi dell'ultimo anno e mezzo e alle fibrillazioni seguite allo scoppio della guerra in Ucraina. Nell'agosto scorso si era raggiunto il picco di 340 euro al megawattora, mentre ora le stime prevedono un'estate decisamente meno calda sotto questo punto di vista.

La situazione è più rassicurante anche sul fronte degli stoccaggi, con livelli di riempimento ancora elevati grazie all'incremento di gas liquefatto fornito da Stati Uniti e Qatar. E poi a dare una mano ci ha pensato anche il clima, con un inverno meno rigido del previsto.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica