Milano Si sa che i diretti interessati sono gli ultimi a sapere che cosa si dice alle loro spalle, figurarsi poi le dirette interessate. In questo caso il personaggio in questione è Giulia Martinelli (nella foto), classe 1979, e se nome e cognome così semplicemente pronunciati non diranno immediatamente tutto a tutti, basti sapere che la signora è l'ex compagna di Matteo Salvini e la madre di Mirta, secondogenita di sei anni del leader leghista (Federico, il primogenito, è nato dal precedente matrimonio con Fabrizia Ieluzzi). Ora, se Salvini si accompagna con Francesca Verdini, figlia di Denis, dopo una lunga relazione con il volto tv Elisa Isoardi, l'avvocato Giulia Martinelli, leghista di lunghissimo corso, si consola dedicandosi anima e corpo all'amministrazione della res publica.
In Lega hanno iniziato a chiamarla la Papessa, come la potente carta dei tarocchi. L'ultimo balzo in avanti della Martinelli, già capo gabinetto del governo regionale di Attilio Fontana, non è stato da poco: la giunta di palazzo Lombardia del 9 luglio scorso, che ha designato Enrico Pazzali presidente della Fondazione Ente autonomo Fiera internazionale di Milano, ha designato anche i tre membri di competenza regionale nel consiglio generale della Fondazione: Fabrizio Grillo, Antonio Lucio Colombini e, appunto, Giulia Martinelli. La Fiera, in questi tempi agitati, è un porto sicuro. Serpeggia malcontento tra coloro che pensano che gli incarichi andrebbero distribuiti e non accumulati e che anche se non sei la moglie di Cesare, resti la madre di sua figlia.
In principio la bella Giulia ispirava quasi tenerezza per la storia d'amore con Matteo che, nonostante alti, bassi e interruzioni, in via Bellerio durava da quando erano poco più che adolescenti. Il resto è storia della Lombardia. Lei dirigente alla Salute con il gran balzo: capo gabinetto del presidente della Regione, Attilio Fontana.
Per intendersi, è quel che è Giorgetti a Roma perché Fontana si fida ciecamente di lei, dalle sue mani passano tutti i dossier e le nomine che contano e, come dicono amici e avversari, «è l'ombra del Presidente». Ora anche in Fiera.
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