Altro che crescita: sul pil si abbatterà la mannaia Brexit, che si aggiunge al caos di banche e debito pubblico. Lo sentenzia il Fondo monetario internazionale che taglia le stime sul pil italiano a meno dell'1% nel 2016 (contro il precedente 1,1%) e intorno all'1% nel 2017 (rispetto al precedente 1,25%).
Stando al documento, insomma, l'Italia se la passa tutt'altro che bene: pesano le banche "soggette a rischi" a causa delle alte sofferenze e un debito pubblico che svetta verso il 133% del pil limitando "il margine di manovra contro gli choc". "L'economia italiana si sta gradualmente riprendendo da una recessione profonda e protratta", spiegano dal Fmi, aggiungendo che la ripresa è "modesta" e "potrebbe essere prolungata e soggetta a rischi". Se va avanti così "un ritorno della produzione ai livelli pre-crisi (2007)" arriverà solo "entro il 2025" e l'Italia registrerà "un ampliamento del gap sul reddito rispetto alla media dell'euro zona".
E le riforme di cui si vanta il governo? Vanno bene, ma "è imperativo che questi sforzi siano pienamente attuati e approfonditi", soprtattutto sul fronte banche dove sono indispensabili "passi decisi"come "una supervisione più severa, una riduzione più rapida delle sofferenze nei prossimi anni e sostenere le emergenze dei gruppi bancari sani, affrontare le preoccupazioni sulla cornice di risoluzione".
"Dopo la Brexit hanno ridotto tutti le stime ed è una brutta cosa che questo referendum abbia dato il risultato che ha dato. Nel senso che l'aver votato per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, in realtà, è derivato probabilmente da motivi diversi rispetto all'argomento del referendum. Tuttavia credo che i danni li sentiranno soprattutto gli inglesi, mentre noi, i francesi, i tedeschi, tutti, potremo avere un piccolo rallentamento dell'economia di qualche 'zero virgolà". Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Rtl102.5. "L'impressione -insiste Renzi- è che per loro sarà un bel problema. Se qualcuno ha degli amici a Londra, magari per lavoro, sono terrorizzati, impauriti. È chiaro che il dato di fatto della Brexit porta a un rallentamento dell'economia europea, ma sul medio periodo farà molto più male a loro che a noi.
Anzi, stiamo studiando delle soluzioni per portare i giovani ragazzi inglesi a prendere il passaporto italiano se vogliono, se vengono a studiare alla Bocconi, o al Politecnico, o all'Università di Milano, mi piace l'idea che possano avere, dopo due o tre anni, la possibilità di rimanere europei". "Stiamo studiando soluzioni anche di questo genere -assicura il premier- ne parleremo con Beppe Sala che vedrò oggi, anche perché Milano ha delle carte straordinarie da giocare"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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