"Liberi di rifiutare il sesso". L'astinenza? Non è una colpa

"La donna che nega rapporti al marito non responsabile del divorzio". Bernardini De Pace critica: "Sentenza femminista"

"Liberi di rifiutare il sesso". L'astinenza? Non è una colpa
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Lei lo sposa. Ma rifiuta di avere rapporti sessuali con lui. La giustizia la considerata «colpevole» e le attribuisce il torto esclusivo del divorzio: si è sottratta ai doveri matrimoniali.

Eh no, interviene la Corte europea dei diritti dell'Uomo, quella donna ha ragione, può decidere ciò che crede, liberamente: «I rapporti sessuali non sono un obbligo».

Il caso giudiziario si consuma in Francia, dove una donna di 69 anni fa ricorso alla Cedu per contestare la decisione del tribunale. Nella sua sentenza, la Corte europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo ricorda che «qualsiasi atto sessuale senza consenso rappresenta una forma di violenza sessuale». «La Corte - si legge nella decisione - non può ammettere, come suggerisce il governo, che il consenso al matrimonio comporti un consenso alle relazioni sessuali future. Una giustificazione di questo tipo toglierebbe allo stupro di coppia il suo carattere di reato».

«Spero che questa decisione - fa sapere la donna - possa segnare una svolta nella lotta per i diritti delle donne in Francia». E tra questi diritti ci sarebbe anche quello di non fare sesso con il marito.

«Questa sentenza non sta in piedi - esplode Annamaria Bernardini De Pace, divorzista dei vip - Sembra scritta da femministe estreme, iper ferrate sui diritti della donna ma non su quelli dell'uomo. Invece il matrimonio deve essere un sodalizio: è la coppia che si costruisce le sue regole in un mondo liberale».

Insomma, il diritto alla non-sessualità di lei lede il diritto alla sessualità di lui. Beninteso, è valido lo stesso discorso a parti inverse.

Questa storia è un unicum o ci sono altri casi simili? «Ci sono parecchi casi - conferma l'avvocato Bernardini De Pace - Personalmente ho seguito svariate cause. Negli anni Novanta ho curato anche le cause di divorzio immediato di un gruppo di monaci tibetani che si sposavano solo per ottenere la cittadinanza italiana ma ovviamente non consumavano alcun rapporto con la moglie. E poi mi è capitata una coppia sposata in cui lei, dopo anni, ha fatto un voto di castità e non ha più voluto avere una vita intima con il marito».

Per la legge «esiste il diritto alla vita sessuale - spiega l'avvocato - In generale il matrimonio celebrato e non consumato dà diritto al divorzio immediato».

Strasburgo prende una direzione «femminista», forse eccessivamente. Di contro, nei manuali di Diritto canonico, esiste lo Ius in corpus: il diritto (perpetuo ed esclusivo) che ciascun coniuge «conferisce all'altro sul proprio corpo per gli atti idonei alla generazione della prole».

Altro discorso è quando sull'astinenza sono d'accordo sia moglie sia marito. Si tratta di un fenomeno abbastanza diffuso: secondo i dati dell'associazione matrimonialisti italiani, le coppie bianche in Italia sono circa il 30%. Dall'ultimo Rapporto Censis-Bayer sui comportamenti sessuali degli italiani emerge che sono circa 220mila i 18-40enni coinvolti in «coppie bianche», senza sesso.

Al contrario, sembra che le coppie aperte siano circa il 5%.

Lo dice un sondaggio dell'Osservatorio Infedeltà di Gleeden, un'app per incontri extraconiugali, condotto su più di 6mila individui in sei Stati europei. Che decreta: nel nostro Paese c'è la percentuale più alta di coppie monogame insoddisfatte.

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