Dalla Libia la bomba sull'Italia: 360mila immigrati in partenza

I 153mila immigrati sbarcati nel 2016 potrebbero essere solo un assaggio della massa che potrebbe riversarsi sulle coste italiane nei prossimi mesi

Dalla Libia la bomba sull'Italia: 360mila immigrati in partenza

Allarme invasione per l'Italia. I 153mila immigrati sbarcati in questi primi nove mesi e mezzo del 2016 potrebbero essere solo l'avanguardia di una massa che potrebbe riversarsi sulle coste italiane nei prossimi mesi, anche se i mesi invernali dovrebbe scoraggiare le traversate dei barconi. Forse qualche mese di tregua, ma da marzo gli sbarchi riprenderanno. E stavolta il rischio concreto, secondo un rapporto dell'Ocha, l'ufficio affari umanitari dell'Onu, potrebbe essere quello di una vera invasione.

Secondo il rapporto infatti nella Libia dove ancora sono presenti in molte città i jihadisti dell'Isis, dove non con governo unitario e dove scorrazzano milizie di vario genere, di tribu in guerra tra loro, e dove la popolazione è allo stremo, ci sono circa 360mila immigrati che aspettano di partire e più di un milione di libici che vivono in una situazione di grave emergenza sanitaria, per cui il numero di partenti potrebbe ulteriormente aumentare. Anche se la stagione estiva è terminata c'è comunque il rischio di un'ondata di partenze come testimoniano gli oltre 12mila immigrati sbarcati nell'ultima settimana.

Un allarme che Palazzo Chigi e il Viminale per ora ignorano, ma che viene rilanciato dalla Lega Nord.

Con il deputato Paolo Grimoldi che attacca duramente: "Matteo Renzi cosa intende fare? Restare a guardare, restare ad aspettare che tutte queste persone si mettano in viaggio verso l'Italia e ci invadano? Serve con urgenza un'azione diplomatica con i due governi libici per poter fare degli accordi precisi per impedire nuove partenze e creare dei campi profughi in Libia. Il governo - sottolinea Grimoldi - però deve attivarsi ora, prima di farci invadere, non quando questi 360 mila arriveranno sule, nostre coste e non sapremo dove metterli...".

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