Senza interventi del governo le bollette del gas nel 2022 aumenteranno del 50%, quelle dell'elettricità tra il 17% e il 25%. «Le tariffe del gas dopo essere rimaste tranquille per dieci anni, alla metà del 2021 sono impazzite e sono fuori controllo» avverte Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, parlando con l'Ansa. Di fronte a questo scenario a cui contribuiscono la ripresa produttiva, l'aumento della domanda di gas da parte della Cina e le speculazioni, il centrodestra fa fronte comune per chiedere al governo di intervenire.
«C'è un coordinamento del centrodestra a livello di governo e anche a livello parlamentare», racconta Antonio Tajani. «Il nostro interesse è risolvere il problema o quantomeno alleviare il fardello». Matteo Salvini a sua volta accende i riflettori su quella che definisce una «emergenza nazionale». «Ho chiesto a Draghi uno sforzo in manovra per mettere altri incentivi alle imprese. Le riserve di gas a livello europeo sono le minori dagli ultimi dieci anni e se c'è un inverno freddo non è garantito che tutti possano accendere la luce o il riscaldamento». E Giancarlo Giorgetti fa sapere che «la questione va affrontata e risolta a livello europeo, non solo sul fronte dell'approvvigionamento ma anche su quello dello stoccaggio». Giorgia Meloni ha un approccio critico: «È possibile andare oltre la retorica della sinistra e spiegare agli italiani come il governo intenda risolvere la questione energetica?».
Chi entra nel merito è Eugenio Massetti, vicepresidente di Confartigianato. «Con il consorzio Cenpi lavoriamo sul brokeraggio di energia. Per i nostri assistiti abbiamo un prezzo bloccato sulle quotazioni di giugno che consente di risparmiare tra i 2 e i 6000 euro, ma cosa accadrà dal primo di gennaio? Purtroppo non basteranno i 2-3 miliardi che il governo sta cercando di stanziare. Viviamo un momento in cui già dobbiamo fare fronte alla carenza di materie prime e di mano d'opera, la nostra competitività con questa emergenza rischia di andare a ramengo e a rimetterci sarà il made in Italy. Servono azioni politiche presso i produttori perché tornino a produrre energia, senza approfittare del momento».
Non ci sono solo le bollette a suscitare malumori. Forza Italia fa sapere di aver «votato convintamente contro l'emendamento dei relatori che stabilisce la non impugnabilità dell'estratto di ruolo, ovvero il documento dell'Agenzia delle entrate-Riscossione con il dettaglio delle cartelle esattoriali emesse e notificate al contribuente. La presentazione del ricorso esattoriale in questo modo viene incredibilmente assottigliata», dichiarano Roberta Toffanin ed e Emilio Floris, capogruppo FI in commissione Lavoro. «In questo modo si afferma il principio di un fisco nemico e vessatore». E se Confcommercio fa notare che «la breve proroga, dal 30 novembre al 9 dicembre 2021, delle procedure di definizione agevolata, Rottamazione-ter e Saldo e stralcio, non basta di certo e occorre fare molto di più», il presidente di Confindustria Carlo Bonomi critica in maniera piuttosto diretta la legge di bilancio.
«Questa legge doveva essere il primo mattoncino di un grande riordino, ma continuamente si fanno interventi singoli, non all'interno di una strategia. E mi dispiace vedere che il Mef ha abdicato al suo ruolo di indirizzo politico, lasciando otto miliardi sul tavolo ai partiti per decidere come suddividerseli».
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