«Quello lì con lo zar non ha niente a che fare!». Parola di George Romanov Prinz von Preussen, l'erede riconosciuto di Nicola II, massacrato insieme alla sua famiglia dai bolscevichi nel luglio 2018. Pochi giorni fa, in Russia sono stati ufficialmente identificati i resti di due figli dello zar, fatti a pezzi dai sicari di Lenin. E mentre a Mosca ferve il dibattito su cosa fare delle ossa dei piccoli Alexei e Marina, in Italia si combatte una battaglia legale che - in clima assai meno cupo - coinvolge lo zarevic George, un florido e gioviale quarantenne amante del bel mondo e dei circoli nobiliari, e un ragazzo biondo e sottile che invece sta calato appieno nella modernità: perché di mestiere fa l'influencer, ovvero campa parlando bene sul web di prodotti di lusso. Ha duecentomila seguaci su Instagram dove si presenta come brand ambassador di Dior, Ralph Lauren e altri marchi planetari. Dove sta il problema? Che il giovanotto si chiama, o almeno dice di chiamarsi, Carlo Alberto Maccan Romanov. E nelle interviste spiega così l'orifine del doppio cognome: «Maccan è tra i primi cognomi creati all'epoca in cui non esistevano i cognomi, dopo un po' di anni si spostarono in Francia per poi passare in Russia dove ci fu un matrimonio con la famiglia dei Romanov». E della discendenza dalla famiglia imperiale si parla quasi ogni volta che l'efebico giovanotto spunta alla ribalta. Dai e dai, alla fine la faccenda è arrivata all'orecchio dello zarevic George. Il quale a sua volta non è uno che sta con le mani in mano: si muove, fa affari, è amico personale di Putin, e l'ultima volta che è stato a Milano ha (come riferiscono i siti dell'epoca) «ufficializzato il suo rapporto con Lombardia-Russia», l'associazione presieduta da quel Gianluca Savoini finito poi alla ribalta per i presunti soldi alla Lega. Insomma, si capisce che allo zarevic George non faccia piacere che qualcuno gli faccia ombra vantando un sangue che non ha. Perché, secondo lo zarevic, un ramo cadetto dei Romanov non esiste, nè c'è traccia negli albi araldici di un matrimonio con alcun Maccan.
Così ecco che scatta la denuncia alla Procura di Treviso, dove l'influencer risulta risiedere. Dalla propria compagnia Rebecca Bettarini, figlia di un ambasciatore, lo zarevic George spiega di avere ricevuto le prime segnalazioni di interviste del ragazzo.
«Apprendevo inoltre che il comportamento usurpativo veniva reiterato in un gran numero di occasioni ad eventi glamour, trasmissioni televisive e consessi di jet set internazionale, sempre nel corso della quali il Maccan si presentava inappropriatamente quale membro e discendente italiano della famiglia Imperiale Romanov». Ad ogni buon conto «le Nostre Altezze Reali» (la definizione che George dà di se medesimo) hanno chiesto alla consulta della Nobiltà Russa e anche alla Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca se avessero notizia di qualche Maccan: zero. «Tutte queste macchinazioni sono state utilizzate dal Maccan per sostituire pubblicamente e fraudolentemente la propria persona con quella dei legittimi titolari dei suddetti titoli e cognomi.
Egli si è insinuato anche negli ambienti dell'alta aristocrazia italiana e romana, spendendosi come Principe Maccan Romanoff alla festa della Principessa Ruspoli tenutasi nel Palazzo Ruspoli a Cerveteri. Testimone ne è Mariofilippo Brambilla di Carpiano dei Cavalieri».
E come se non bastasse, all'usurpatore viene rimproverato di avere invaso Internet con «post frivoli e a mio giudizio amorali», che rischiano di macchiare l'immagine dei Romanov. Che, a un secolo dallo sterminio di Ekaterinenburg, avrebbero diritto a riposare in pace.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.