Fedeli, al Pd. La riconoscenza al partito per la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli in effetti è quasi un atto dovuto. Dopo la lunga militanza nella Cgil, il Pd l'ha candidata come capolista (quindi blindata) in Toscana, catapultata così in Senato dov'è stata poi nominata vicepresidente di Palazzo Madama e infine ancora più in alto, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, seppure senza titoli di studio particolarmente brillanti (niente laurea, niente diploma di maturità). Inevitabile quindi che per la scelta dei propri consulenti la Fedeli pescasse nel Pd, partito dentro cui si svolge anche la sua vita coniugale, visto che pure il marito, Achille Passoni, è senatore del Pd (e anche capo segreteria al Viminale del ministro Marco Minniti).
La lista dei 17 collaboratori chiamati dalla Fedeli al ministero dell'Istruzione, racconta La Notizia, è un monocolore Pd. A partire da Andrea Giorgio, chiamato con decreto del 12 gennaio 2017 nell'ufficio di diretta collaborazione della Fedeli, con il seguente incarico (da 60mila euro l'anno): «Supporto del lavoro del Ministro nella progettazione delle politiche pubbliche e in raccordo con la Segreteria Tecnica del Ministro, nell'elaborazione di dossier e nelle relazioni con gli stakeholder». Di chi si tratta? Giorgio è un «rampante piddino» già segretario dei Giovani Democratici della Toscana e poi assistente della Fedeli al Senato. Insomma un pedigree di stretta osservanza Dem.
Come pure un altro consulente della Fedeli, Marco Campione, 70mila euro per l'incarico di «adempiere alle attività di supporto della Segreteria Tecnica in relazione al settore istruzione»): dal 2009 Campione è membro della segreteria regionale del Pd lombardo con la responsabilità del settore Istruzione e Formazione, ed è stato soprattutto capo segreteria del sottosegretario renziano Davide Faraone nello stesso ministero dell'Istruzione (nella sua pagina Facebook Carbone scrive di essere convivente con Rosanna Scopelliti, deputata alfaniana di Ap). Sempre come lascito di Faraone (ras del Pd in Sicilia) nella lista dei consulenti del ministro si ritrova la sua ex portavoce, Giuseppina Avola, ora nello staff comunicazione della Fedeli (35mila euro). Un ufficio che conta cinque persone, utilissime quando la ministra inciampi in qualche gaffe (tipo la laurea fantasma). Sempre nel team comunicazione all'Istruzione c'è Alessia Milan (compagna dell'ex responsabile Sport del Pd, Luca Di Bartolomei), giornalista impegnata a sinistra, prima col gruppo Ulivo al Senato poi nel Pd, con il ruolo di responsabile pianificazione Media del partito, fino alla Fedeli seguita come vicepresidente del Senato e poi appunto al mistero (60mila euro il compenso).
Poi, ricostruisce ancora La Notizia, la Fedeli conta consulenti anche in quota di provenienza Ignazio Marino, l'ex sindaco «marziano a Roma» del Pd. Come «Capo segreteria e supporto nelle strategie di comunicazione» della ministra ecco Paolo Guarino, che era stato lo spin doctor di Marino (e inventore delo slogan Daje, per farlo sembrare un romano de borgata) nella poco fortunata esperienza al Campidoglio.
Poi nello stesso ufficio di diretta collaborazione con la Fedeli c'è Anna Nicolao (48mla euro), nel 2015 membro della segreteria particolare del sindaco Marino. E poi ancora Francesco D'Agosta per seguire i social, anche lui ex staff del sindaco di Roma. Ora tutti con la Fedeli, sempre fedeli al Pd.
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