Per la seconda volta da quando è Papa, Bergoglio torna sotto i ferri. Francesco è stato sottoposto, ieri pomeriggio al Gemelli, ad «un intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi». L'operazione era stata decisa già da giorni, ma è filtrata in modo ufficiale solo ieri mattina, mentre il Pontefice stava presiedendo serenamente l'udienza generale a San Pietro. Un intervento in anestesia generale (ed era questa la cosa più preoccupante) che si è reso necessario «a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti», ha riferito la sala stampa della Santa Sede. In pratica un'ernia che ostruiva l'intestino. Momenti di apprensione, dunque, per l'intervento effettuato dal chirurgo Sergio Alfieri, che già aveva operato Francesco due anni fa per una stenosi diverticolare sintomatica del colon. Era il luglio 2021.
Quando alle 18.28 la sala stampa vaticana ha riferito che «l'intervento, durato tre ore» si «è concluso senza complicazioni», il mondo ha tirato un sospiro di sollievo. Poi la dichiarazione del chirurgo, nella hall del Gemelli, in un punto stampa trasmesso in diretta dai media vaticani, per tranquillizzare sullo stato di salute del Papa. «Il Santo Padre sta bene ed e sveglio. È vigile e ha già fatto la prima battuta: mi ha chiesto quando facciamo la terza?», ha riferito Alfieri nel breve incontro con giornalisti e cameramen di tutto il mondo, precisando che «non sono presenti altre malattie». «L'intervento di due anni fa è stato fatto per una patologia benigna ha precisato il chirurgo - la stenosi diverticolare è benigna, la patologia per la quale è stato operato oggi è benigna e non lascerà tracce». Ora il Papa dovrà restare qualche giorno al Gemelli («la degenza è di solito tra i 5 e i 7 giorni»), e le udienze sono state sospese in via cautelativa fino al 18 giugno, mentre tutto ciò che è previsto dopo «al momento resta in piedi», ha aggiunto il portavoce Matteo Bruni. È immaginabile che Bergoglio possa tenere la recita dell'Angelus, domenica 11 giugno, dal balconcino del decimo piano del Gemelli.
Ieri mattina Francesco aveva regolarmente presieduto l'udienza generale e, dopo aver salutato anche gli sposi e i malati, era arrivato al Policlinico - ribattezzato da Giovanni Paolo II il «Vaticano terzo» - a bordo della consueta 500L bianca. Poco prima del ricovero il Pontefice argentino, in un Tweet, aveva affidato a Santa Teresa di Gesù Bambino «le nostre prove e i nostri dolori». Vicinanza e affetto sono arrivate dal mondo religioso e non solo. In primis dalla Cei che ha subito inviato un comunicato. «In questo ulteriore momento di prova, la Presidenza si stringe attorno al Santo Padre e invita le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera. Con l'augurio di una pronta guarigione, affida al Signore il lavoro dei medici e degli operatori sanitari», si legge nella nota dei vescovi italiani. «Seguiamo il Papa con il nostro affetto e le nostre preghiere, sperando che tutto possa risolversi presto e che lui torni prontamente all'esercizio del suo ministero», aveva detto ieri mattina il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, escludendo ipotesi di «passaggi di poteri».
«Se dovessero esserci cose urgenti saranno portate direttamente a lui al Gemelli, immagino che il Papa tra qualche ora, anche se da un letto, riprenderà il suo esercizio», ha spiegato.E il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio a Francesco, con l'augurio di «una serena convalescenza e un pronto e completo ristabilimento. Il popolo italiano le è vicino».
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