New York - Tutto è pronto ai nastri di partenza per la maratona che il prossimo 8 novembre porterà alla scelta del successore di Barack Obama: oggi i candidati democratici e repubblicani si sottopongono alla prima prova delle primarie di partito con i caucus in Iowa, lo stato del Midwest considerato di grande importanza poichè spesso chi riesce a conquistarlo è anche colui che vince la nomination e poi la presidenza. É proprio da questo angolo dell'America più profonda che Obama nel 2008 iniziò la sua cavalcata verso la Casa Bianca battendo la più nota ed esperta Hillary Clinton. Per questo da settimane i candidati sono impegnati in una lunga serie di comizi nelle scuole, nelle fattorie e nelle chiese con l'obiettivo di incontrare di persona gli abitanti e guadagnarsi la loro fiducia. Il meccanismo di voto qui è diverso da quello più formale delle primarie: gli elettori si riuniscono in assemblee chiamate caucus e il voto non è segreto, ma avviene in maniera informale, anche per alzata di mano. Inoltre vi possono partecipare tutti, compresi gli elettori di un partito diverso. Oltre all'Iowa, i caucus si svolgono anche in altri stati come il Nevada, l'Arkansas o il Wyoming.
Le primarie, invece, possono essere chiuse o aperte: nelle prime è ammesso a votare solo chi è iscritto alle liste elettorali del partito che ha indetto il voto, mentre in quelle aperte possono votare tutti, purchè siano iscritti nelle liste elettorali. Il lungo cammino verso l'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti prosegue poi con la tappa del New Hampshire, il 9 febbraio, e a date alterne per repubblicani e democratici con i caucus del Nevada e le primarie del Sud Carolina, tra il 20 e il 27 febbraio. Quindi si arriva al Super Tuesday, il 1 marzo, quando ad esprimersi saranno contemporaneamente 14 Stati americani e si avranno indicazioni più chiare sull'andamento dei candidati all'interno dei due partiti. Decisivo è anche l'esito del voto in stati chiave come la Florida, il 15 marzo, o quelli che hanno il maggior numero di delegati da eleggere come New York, il 19 aprile, e la California, il 7 giugno. Il primo traguardo della maratona elettorale verrà tagliato il 14 giugno con l'ultima primaria nel District of Columbia, dove si trova la capitale Washington.
Quindi, la corsa prosegue con le due convention di partito, quando i delegati delle due sponde del Potomac eletti nelle primarie sceglieranno i candidati ufficialmente con la cosiddetta «nomination».
La convention repubblicana si svolgerà dal 18 al 21 luglio a Cleveland, in Ohio, mentre quella democratica a Filadelfia, in Pennsylvania, dal 25 al 28 luglio. Da qui usciranno i «ticket», i candidati presidente e vice, che martedì 8 novembre - l'election day - si confronteranno nelle 58esime elezioni della storia dalle quali cui uscirà il nome del 45esimo Commander in Chief.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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