L'Italia gioca "a carte coperte": ecco come vuole sfidare l'Ue

Il governo ha una nuova tattica per trattare con Bruxelles. Una decisione che si unisce a quella di portare in un unico pacchetto negoziale conti pubblici e nomine Ue

L'Italia gioca "a carte coperte": ecco come vuole sfidare l'Ue

Se quella fra Italia e Unione europea è una partita a poker, allora Palazzo Chigi sembra aver scelto una sua tattica molto particolare: giocare a carte coperte. Il consiglio dei ministri di oggi non parlerà di conti pubblici ma solo di alcuni adempimenti che andavano affrontati entro il 20 giugno. Per il resto, nessuna decisione in merito al deficit o alla spesa. Secondo molti commentatori, l'impressione è che Conte voglia prendere tempo (o perdere tempo) per drammatizzare il dossier. Come scritto su il Giornale, circola infatti l'idea "che il presidente del Consiglio cavalchi questo timore e cerchi di soffiare sul fuoco per poi intestarsi l'eventuale buon esito della trattativa con l'Europa".

M la mossa di Roma non è da sottovalutare non solo dal punto di vista interno, ma anche europeo. L'idea di alcuni, infatti, è che questa sia una tattica che abbia non solo effetti sul governo, ma anche nei rapporti con Bruxelles. Che serva soprattutto a impedire che da parte dell'Unione europea e dei mercati arrivi quell'attacco che il governo guidato da Giuseppe Conte teme più di ogni altra cosa, soprattutto ora che sta trattando con Bruxelles. Palazzo Chigi non ha problemi di coperture. Come spiega La Verità, "il rapporto deficit/Pil si fermerà al 2,1%, lontanissimo non solo dalla soglia altamente simbolica del 3%". Inoltre, l'Italia è in grado di dimostrare anche il miglioramento delle entrate fiscali. Insomma, ciò che ha chiesto la Commissione, in particolare da Jean-Claude Juncker e Pierre Moscovici, è stato realizzato. Quindi l'Italia può presentarsi con le dovute credenziali nella sua trattativa con Bruxelles.

E allora perché l'Italia gioca a carte coperte? Il motivo è chiaramente psicologico e politico. Innanzitutto c'è una trattativa in corso. E Roma non vuole che venga rovinato con dichiarazioni che possono inficiare la fine delle trattative. Inoltre, la mossa è anche dovuta al desiderio del governo composto da Lega e Movimento Cinque Stelle di concedere alla Commissione l'ultima decisione, spostando quello che viene definito sempre da La Verità "l'onere psicologico e politico". Come farebbe la Commissione a rifiutare un rapporto deficit/Pil al 2,1%? Da u8n punto di vista mediatico e politico diventerebbe un atto di sfida nei confronti del sistema Italia che di fatto sta rispondendo positivamente alle richieste dell'Unione europea pur non rinunciando alla possibilità di una manovra espansiva. E i mercati l'hanno premiata con un'asta dei titoli di Stato che è andata benissimo.

Nel frattempo, la decisione degli uomini di Conte di procedere "a carte coperte" va anche di pari passo con quella di inserire in un unico pacchetto negoziale i conti pubblici e le cariche Ue. Bruxelles non vuole, ma per Roma è una condizione necessaria.

Ed è il motivo per cui dalla Commissione evitano parole di fuoco: perché l'Italia ha messo sul tavolo conti e commissari. E ha l'appoggio non solo degli Stati Uniti, ma anche della finanza internazionale. Come dimostrato dal Wall Street Journal.

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