La gestione della comunicazione di Rocco Casalino innalza il livello di tensione nel Movimento 5 Stelle. Aprendo un nuovo fronte anche con l’ex ministro, Vincenzo Spadafora, particolarmente sotto i riflettori dopo l’intervista da Fabio Fazio. E bacchettato dal portavoce di Giuseppe Conte che non è affatto intenzionato ad accettare sortite mediatiche senza il suo placet. Questo, appunto, non accade solo con gli esponenti meno noti. Anche Spadafora è stato destinatario di una “telefonata irritata”, giunta direttamente dal numero del superconsulente di comunicazione del leader pentastellato dopo l’intervista nello studio di Che tempo che fa su Rai Tre, che ha avuto grande eco dopo il coming out dell’ex ministro. Con parole che hanno inevitabilmente avuto un valore politico. Casalino, tuttavia, ha voluto smentire categoricamente. Anzi afferma di "essersi complimentato con Spadafora per la sensibilità dimostrata nell intervista. E lo ha ringraziato per il libro che ha ricevuto a casa".
Il racconto di Spadafora
Secondo quanto apprende IlGiornale.it, nel corso dell’assemblea (molto infuocata, come era stato già raccontato) con i gruppi parlamentari, proprio Spadafora ha rivelato di aver dovuto rispondere a una chiamata infastidita di Casalino. E ha fatto capire che non gli è andato giù il comportamento del portavoce: “Non posso ricevere chiamate del genere”, è il messaggio lanciato. “Avevo un ruolo e una reputazione prima della mia esperienza politica (Spadafora è stato presidente di Unicef Italia, ndr), e ho la libertà di andare in televisione a presentare un mio libro in uscita”, è la sintesi delle parole pronunciate di fronte a Conte e davanti a una platea che nel frattempo si era svuotata, visto che si tirava per le lunghe.
“Ci hanno preso per stanchezza, è un vecchio trucco”, racconta a Il Giornale.it uno dei presenti. Ma, nonostante la palpebra calante di qualcuno, Spadafora ha ribadito la sua posizione, sottolineando di non voler ascoltare più “l’irritazione” del portavoce, né al telefono né di persona. Stando a quanto trapelato, Casalino non avrebbe gradito l’intervento televisivo, andato al di fuori degli schemi previsti, peraltro in una cornice di grande rilievo come quella della trasmissione di Fazio.
La scomunica a un'altra deputata
Ma le scomuniche non arrivano solo per chi va a Che tempo che fa al posto dei vicepresidenti. Durante l’assemblea, la deputata Federica Dieni ha svelato di aver affrontato un comportamento simile: ha ricevuto la bocciatura di Casalino su una partecipazione televisiva a un programma. In qualità di vicepresidente del Copasir, Dieni era stata invitata a parlare della vicenda di Matteo Renzi e delle consulenze con i Paesi stranieri. Ma la cosa non è affatto piaciuta al portavoce.
Il motivo? Bisogna rispettare le direttive sulle presenze mediatiche, rispondenti alla comunicazione casaliniana, che è molto gradita anche al leader. “Siamo destinati alla damnatio memoriae”, ironizza un deputato, in merito alla decisione di spedire davanti alle telecamere solo “i magnifici cinque”, ossia i vicepresidenti di Conte.
Su cui gli animi sono ancora decisamente surriscaldati. “Bisogna dire la verità – incalza a microfoni spenti un parlamentare – che i vice sono stati nominati, non eletti. E adesso le luci della ribalta devono essere tutte per loro”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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