Entrata a gamba tesa di Loredana Bertè che, in un sabato pomeriggio di agosto, decide di attaccare Giorgia Meloni dopo la richiesta di Liliana Segre di rimuovere la fiamma del simbolo di Fratelli d'Italia. Come ci siamo occupati sul Giornale.it, qualche giorno fa la senatrice aveva chiesto esplicitamente la rimozione del logo del partito. Alla Segre ha prontamente risposto Ignazio La Russa, il quale ha ribadito che la fiamma di Fratelli d'Italia non è il simbolo del regime mussoliniano.
"Deve rimuoverla e basta"
In un video pubblicato sul proprio account Instagram e che abbiamo allegato alla fine del pezzo, la Bertè si scaglia contro la Meloni in maniera netta. "Quando una senatrice come Liliana Segre chiede che sia cancellato dal suo logo quella fiamma che ricorda chiaramente il fascismo e le sue conseguenze, lei la rimuove e basta. Senza arrampicarsi sugli specchi con scuse improbabili. Lei la rimuove, ha capito?" Come a voler ribadire il concetto e a comportarsi come l'avvocato difensore della Segre, le parole della cantante suonano come una minaccia, con quel "la rimuove" ribadito per ben due volte.
"Si vergogni"
Ma non è finita qui: l'invettiva continua. "Mi sembra il minimo per il rispetto che si deve a una signora che ha passato quello che ha passato oltre a noi cittadini, che siamo veramente stufi, e alla memoria di quelli che non ci sono più. Per quel simbolo sono stati uccisi. Lei si deve vergognare, si vergogni signora Meloni. Si vergogni". Anche nella seconda parte del video messaggio si vede un rafforzativo, la parola vergogna ripetuta tre volte. Infine, la spiegazione sull'omissione della parola "onorevole". "Non l'ho chiamata apposta onorevole perché lei di onorevole non ha proprio niente come la maggior parte dei politici italiani". Insomma, accuse pubbliche e per nulla velate che probabilmente avranno delle conseguenze nelle prossime ore.
Come accennavamo, a nulla è valso l'intervento di La Russa che qualche giorno fa aveva rassicurato la Segre spiegando che "la fiamma presente nel simboli di Fratelli d'Italia - oltretutto senza la base
trapezoidale che conteneva la scritta Msi - non è in alcun modo assimilabile a qualsiasi simbolo del regime fascista e non è mai stata accusata e men che meno condannata, come simbolo apologetico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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