La love story tra la preside e l'alunno infiamma il liceo e finisce sui social

La relazione dopo l'occupazione. La dirigente: "È tutto falso"

La love story tra la preside e l'alunno infiamma il liceo e finisce sui social

Love story fra i banchi o farsa architettata ad arte? Al liceo Eugenio Montale a Bravetta, Roma, non si parla d'altro, nei corridoi come sui social. «La preside ha preso alla lettera la sua laurea in Pedagogia» commentano alcuni studenti scimmiottando una delle scritte apparse sui muri dell'istituto. Una relazione pericolosa, durata il tempo di un'occupazione fra il dirigente Sabrina Quaresima, 50 anni, e Andrea S., alunno del quinto anno. Una storia smentita categoricamente dalla stessa dirigente ma sostenuta dal 19enne, prima ai suoi genitori, poi agli altri insegnanti che l'hanno «interrogato» davanti mamma e papà. Lui conferma tutto, lei nega. Un tormentone che inizia quando sulle pareti esterne dell'edificio compaiono le prime scritte spray. «Chi sa deve agire», oppure: «La Laurea in pedagogia l'ha presa troppo seriamente». Frasi fatte cancellare dalla preside che ha denunciato i danneggiamenti in Procura. Ma il passaparola fra studenti è rapidissimo. «Cleopatra se la intende con uno di quinto». Il primo a raccontare ai compagni di classe è il protagonista, Andrea, magari vantandosene. «Io, quella là, l'ho dovuta mollare». Una questione spinosa su cui, dopo la segnalazione di alcuni docenti, indaga l'Ufficio scolastico regionale. Se le «chiacchiere» venissero confermate la donna, in prova per un anno, rischia provvedimenti seri come il trasferimento o, peggio ancora, il licenziamento. Comincia tutto a dicembre, con la solita okkupazione studentesca prima delle festività natalizie. Andrea, come rappresentante degli studenti, accompagna la Quaresima al commissariato di zona, Monteverde, per denunciare l'avvenuta occupazione del plesso. In auto i due si scambiano e mail e numeri di telefono. Arrivano i primi messaggi. Preside e maturando si sarebbero visti più volte in un mese. Per il ragazzo una relazione stroncata quasi sul nascere, le chat vengono cancellate. Per la donna (sposata) una storia inesistente. Veleni per mandarla via, secondo la stessa che per difendersi si è rivolta a un legale. «Cattiverie» sulla preside appena arrivata al Montale, sempre secondo l'accusata, costruite da quanti avrebbero digerito male le nuove direttive.

Come, tanto per citarne una, l'accentramento a sé di incarichi negli anni passati affidati ai suoi due collaboratori. Il primo, un uomo, che in seguito le avrebbe persino bloccato la password di accesso al sito ufficiale impedendole di pubblicare le circolari, compito in precedenza delegato solo a lui. Il vicepreside adesso è in malattia e la Quaresima non può accedere alla piattaforma istituzionale. O il secondo collaboratore, una donna, che gli anni passati gestiva ogni pratica amministrativa.

Con la Quaresima cambia tutto e questa rivoluzione provoca parecchi malumori. «Mi vogliono fare del male» spiega senza mezzi termini la preside. L'ispezione dell'Usr non è affatto conclusa, adesso si attende il confronto fra i due.

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