Minacce e inviti alla diplomazia. Il bastone e la carota. Si scalda il fronte America-Russia nel giorno dell'incontro tra i leader delle due diplomazie, Antony Blinken e Sergei Lavrov, che si sono visti per colloqui ieri a Stoccolma. «Se la Russia deciderà di proseguire lo scontro con l'Ucraina, ci saranno gravi conseguenze», ha avvertito il segretario di Stato americano, aggiungendo che «il modo migliore per evitare una crisi è attraverso la diplomazia». Blinken ha confermato che gli Stati Uniti hanno «un impegno forte e ferreo per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina». Ma la Russia risponde con la stessa moneta. «Ignorare le nostre legittime preoccupazioni, trascinando l'Ucraina nei giochi geopolitici degli Stati Uniti, sullo sfondo del dispiegamento delle forze della Nato nelle immediate vicinanze dei confini russi, condurrà alle conseguenze più gravi, costringendo Mosca ad assumere misure di ritorsione per correggere l'equilibrio strategico-militare», avverte il ministro degli Esteri russo Lavrov. Quanto a eventuali nuove sanzioni: «Non potremo che reagire se gli Usa dovessero imporle».
Entrambi usano torni durissimi mentre invitano alla diplomazia. «La Russia è aperta alla prospettiva di un coinvolgimento degli Stati Uniti nella soluzione della crisi in Ucraina», aggiunge il rappresentante russo. «Abbiamo interesse nell'unire gli sforzi per trovare una soluzione alla crisi ucraina», ha detto il capo della diplomazia di Mosca.
Ucraina, Caucaso, nucleare iraniano e il destino di due detenuti americani in Russia: sul tavolo della riunione nella capitale svedese fra i capi delle diplomazie di Usa e Russia si sono affrontati i temi che caratterizzano le relazioni bilaterali tra le due potenze. Come ha sintetizzato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, «il segretario Blinken ha affrontato l'aggressione della Russia verso l'Ucraina, compresi i suoi movimenti militari vicino ai confini dell'Ucraina. Il segretario ha ribadito l'appello degli Stati Uniti affinché la Russia ritiri le sue forze e ritorni a una posizione di pace e aderisca agli accordi di Minsk e a un cessate il fuoco nel Donbass. Ha sottolineato che la migliore via da seguire è la diplomazia oltre alla piena attuazione degli accordi di Minsk, un processo che gli Stati Uniti sono pronti a sostenere».
Anche l'Unione europea fa sentire la sua voce tramite l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, che si dice «particolarmente preoccupato per il perdurare della situazione in Ucraina, l'annessione della Crimea, compreso il recente rafforzamento militare da
parte della Russia vicino al confine». «L'Ue - spiega - è ferma nel suo sostegno all'indipendenza, all'unità, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti».
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