"Esamineremo il progetto di bilancio 2019 tra il 15 ottobre e la fine di novembre senza collera e senza parzialità". In una intervista a Le Monde il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, rimette l'Italia al centro del dibattito europeo lanciando avvertimenti sibillini al governo Conte. prima di far parlare le carte bollate, però, aspetta che gli arrivi sul tavolo il documento definitivo della manovra economica. Stando, però, alle cifre emerse fino a oggi, può già dire in chiaro che l'Italia "non ha rispettato" la parola sugli impegni di bilancio e che, quindi, con buone probabilità la legge di Bilancio verrà bocciata. Tuttavia ci tiene a precisare: "Il nostro mandato non è di rovesciare un governo o creare problemi con comportamenti inappropriati o dichiarazioni eccessive".
"Il precedente governo si era impegnato a un deficit dello 0,8% del pil nel 2019 e il nuovo lo porta al 2,4%". Nell'intervista a Le Monde Juncker ricorda al premier Giuseppe Conte gli impegni presi da Paolo Gentiloni quando sedeva a Palazzo Chigi. Da allora, però, l'aria in Italia è completamente cambiata. Il governo gialloverde ha approvato una nota di aggiornamento al Def in cui fa lievitare il rapporto deficit/Pil al 2,4% per poter finanziare una prima parte di flat tax, la "quota 100" per il superamento della legge Fornero e il reddito di cittadinanza. Misure costosissime che secondo l'eecutivo faranno ripartire i consumi e riporteranno in Italia la giustizia sociale ma che per i vertici di Bruxelles aumenteranno a dismisura il debito pubblico. Contro la legge di Bilancio si è schierato sin da subito Juncker che ha ingaggiato a più riprese scontri violentissimi con il vice premier Matteo Salvini. "Non ho niente contro l'Italia - assicura ora il presidente della Commissione Ue - al contrario, io la amo". Poi, continua: "Che si smetta di descriverci come dei mostri freddi e chiusi in un bunker, insensibili agli appelli del popolo".
In ogni interventi Juncker no perde mai l'occasione per pungolare il governo Conte. "Se l'Italia ha potuto investire così tanto in questi ultimi anni - spiega nell'intervista al quotidiano francese - è perchè ho reso più flessibile l'interpretazione del Patto di Stabilità e Crescita". "Questo mi è valso dei problemi con un buon numero di altri Stati membri", cotinua rivendicando la decisione di far pesare "i cicli economici e le spese straordinarie, come quelle legate alla crisi dei rifugiati", nella concedere maggiore flessibilità al sistema Italia. Non solo. Juncker ricorda anche di aver attivato "una clausola di investimenti e un'altra sulle riforme strutturali". "Così - incalza - l'Italia ha potuto spendere 30 miliardi di euro in più di quanto avrebbe potuto fare se avessimo applicato meccanicamente le regole".
Infine, pur assicurando che non ha alcuna intenzione di "rovesciare alcun governo", avverte che il governo italiano è "libero" di fare le sue scelte nella lotta alla povertà rispettando le regole sul deficit e sul debito "per non mettere in pericolo la solidarietà europea".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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